Come agli ultimi Us Open. In quel caso era stato un match point. Stavolta invece è stato “solo” un set point. Niente da fare per nella semifinale del Masters 1000 di Indian Wells, il primo di questo 2023. L’azzurro non sfrutta un set point nel primo set che avrebbe potuto raccontare tutta un’altra partita, cedendo poi allo spagnolo Carlos Alcaraz con il punteggio di 7-6(4) 6-3. Per l’ex-numero 1 del mondo si tratta della prima finale in California. La terza in un torneo 1000 (per ora due i successi). Nell’ultimo atto scenderà in campo contro Daniil Medvedev e avrà la possibilità di tornare in vetta alla classifica superando Novak Djokovic. Per lui in palio c’è anche l’ottavo trofeo della carriera.

Una partita lottata per un set. Il primo appunto. Jannik finisce sotto di un break nel quinto game ma è bravo a rientrare poco dopo con un grande game in risposta. Il controbreak a 0 cambia l’inerzia del gioco, portandola sulla racchetta del nativo di San Candido. Alcaraz commette qualche errore di troppo e così Sinner si ritrova a poter chiudere il parziale sul 5-4. L’occasione non sfruttata si rivela uno spartiacque del match. Alcaraz ritrova solidità, vince nettamente il tie-break per 7 punti a 4 e poi approfitta della situazione per l’allungo decisivo a inizio secondo set. Sinner prova ancora a rientrare senza però trovare il guizzo giusto. Addirittura rischia di subire un doppio break e solo la sua forza mentale gli impedisce di sprofondare. La partita di gran lunga più brutta tra i due termina con diritto in diagonale a seguito di una risposta steccata da parte di Sinner.

Il rammarico di essersi visto sfuggire tra le mani un’altra opportunità è attenuata solo dalla soddisfazione per essere diventato il primo italiano capace di arrivare in semifinale nel cosiddetto “Quinto Slam”. E poi c’è anche altro. Questo risultato a Indian Wells ci conferma che qualcosa sta realmente cambiando per Jannik Sinner. Una nuova consapevolezza figlia di nuovi accorgimenti tecnico-tattici e di una ritrovata forma fisica, e che si traduce in una continuità di rendimento ad altissimo livello. Ottavo di finale (sconfitta al quinto set) contro Stefanos Tsitsipas agli Australian Open, titolo nel 250 di Montpellier, finale nel 500 di Rotterdam e infine questa semifinale in California. Un filotto di risultati che danno ottime sensazioni per il continuo del 2023 e che stanno regalando a Jannik Sinner (complice anche i problemi attuali di Matteo Berrettini e le discontinuità di Lorenzo Musetti) i gradi di massimo rappresentante del tennis italiano. Di capofila su cui puntare per raggiungere quei traguardi che il tennis italiano attende da quasi 50 anni. Stiamo parlando di successi Slam o in coppa Davis.

D’altronde anche la classifica sottolinea i miglioramenti di Sinner. Questi 360 punti spingono l’azzurro al numero 11 del mondo. Il ritorno in top 10 è imminente, lontano appena 50 punti. Il prossimo Masters 1000 di Miami (torneo dove ha giocato la prima, e finora unica, finale a questo livello) è già una grande opportunità in tal senso. Il numero 1 italiano invece è sempre più saldo, con Musetti al n. 21 e Berrettini addirittura alla posizione 23. I progressi di questi primi tre mesi di stagione balzano ancora più agli occhi se guardiamo la Race per le Atp Finals di Torino. Il primo grande obiettivo del 22enne altoatesino. Per lui c’è il settimo posto.

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Jannik Sinner sempre più in alto: batte Fritz, è in semifinale a Indian Wells. Di fronte c’è (ancora) Alcaraz

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