Erano stati fermati dopo due violenze avvenute nel giro di pochi minuti prima su un treno, quello dei pendolari che collega Milano a Varese, e poi in una stazione, a Venegono Olona, nel Varesotto. Oggi i due giovani sono stati assolti dal Tribunale di Varese. Anthony Gregory Fusi Mantegazza e Hamza Elayar era accusati di aver violentato e aggredito, la sera del 3 dicembre 2021, sul treno Milano-Varese, due ragazze di 22 anni mentre stavano ritornando a casa dal capoluogo lombardo. Per i giudici non sono stati loro perché l’assoluzione è arrivata perché “non aver commesso il fatto”. La procura aveva chiesto 8 anni e un mese per Fusi Mantegazza e 9 anni e 2 mesi per Hamza Elayar.

I due imputati erano in carcere da circa un anno e tre mesi. “Finalmente ci hanno dato ragione – ha affermato l’avvocato Mauro Straini che insieme ai colleghi Eugenio Losco e Monica Andretti difende Fusi Mantegazza -. È stata riconosciuta l’innocenza del nostro assistito, il quale non era su quel treno, come risulta da prove oggettive”. Il legale ha ricordato, per esempio, che “non appartiene” al 22enne, il Dna individuato sul cappello sequestrato e ritenuto appartenere a uno dei due stupratori in base ai filmati delle telecamere di sorveglianza. I tre legali, inoltre, avevano svolto indagini difensive per dimostrare, dall’analisi della “cronologia degli spostamenti dell’account google registrato” sul telefono del loro assistito, che il giovane al momento delle violenze era in un locale di Tradate (Varese), il Mama Cafè .

Articolo Precedente

Covid, quando Gallera si infuriò per la notizia di un bimbo in intensiva: “Licenziate l’addetto stampa dell’ospedale”

next
Articolo Successivo

Età pensionabile dei magistrati, l’Anm critica l’innalzamento a 72 anni proposto da Nordio. Ma nel 2014 non voleva l’abbassamento a 70

next