Sabato 4 marzo alle ore 17 si svolgerà una nuova inaugurazione presso La Vaccheria, recente spazio espositivo e culturale di Roma gestito dal IX Municipio e situato nel quartiere Eur. Regina Schrecker, modella, creatrice di moda, musa e amica di Andy Warhol porterà alcune opere dell’artista americano a lei dedicate, che arricchiranno la già nutrita collezione presente dallo scorso settembre nella mostra Flesh: Warhol & The Cow (curatori Giuliano Gasparotti e Francesco Mazzei).

Tenete d’occhio La Vaccheria e i suoi eventi e progetti futuri perché si tratta di un luogo che, con la sua superficie complessiva interna ed esterna di circa 1.800 metri quadrati, si appresta a diventare, nel futuro prossimo, fulcro artistico ad ampio respiro. Fino a quindici anni fa da questa collinetta si vedevano sbucare le corna delle mucche. Successivamente un accurato e armonioso restauro del casale storico gli ha restituito integrità architettonica accrescendone la bellezza. Basti pensare all’intervento conservativo sulle mangiatoie ancora presenti al suo interno.

Arriviamo ai giorni nostri, quando il IX Municipio acquisendone la gestione (encomiabili la passione e l’abnegazione che leggo negli occhi oltre che nell’operato della Presidente Titti Di Salvo e dell’Assessora Luisa Laurelli) ha pensato a una destinazione d’uso che rendesse La Vaccheria un effettivo bene comune destinato agli abitanti di questa parte di Roma e non solo. Un bene comune fortemente voluto e concepito come fruibile da tutti grazie all’ingresso gratuito garantito dal supporto di molti volontari, oltre un centinaio, che lavorano all’accoglienza dei visitatori coadiuvati da artisti del territorio.

La Vaccheria infatti è divisa in due sezioni: una accoglie artisti famosi a livello nazionale o internazionale e l’altra, in contemporanea, artisti locali ai quali è concessa la straordinaria opportunità di esporre i propri lavori, senza altro impegno se non conferire dei turni di presenza.

Attraverso un criterio che rispetta la cronologia delle richieste ricevute, perciò, viene messo a loro disposizione questo prezioso spazio, alquanto innovativo e rivoluzionario. Gli amministratori e i curatori Carlo Pantaleone e Arturo Tranfo hanno dovuto risolvere il problema dell’ingombrante presenza di venti teche di vetro, grossi parallelepipedi già collocati in loco per accogliere in futuro i reperti archeologici rinvenuti a Roma sud. Non potendo utilizzare le pareti per appendere i quadri hanno dunque fatto di necessità virtù: le teche sono diventate lo scrigno trasparente nel quale trovano posto le opere, in un allestimento tanto particolare quanto accattivante, arricchito dalla presenza di oggetti particolarmente significativi per ogni artista.

Si passeggia così tra questi nidi di cristallo nei quali vengono custoditi e attraverso i quali si trasmettono sentimenti, emozioni e l’essenza della personalità di ciascuno. Il polo museale della Vaccheria è nato come un esperimento e una scommessa ma, a giudicare dagli oltre 14mila visitatori di questi primi sei mesi di vita, i consensi, l’entusiasmo e la partecipazione sono quelli di una consolidata realtà.

Dall’8 settembre, giorno dell’apertura con l’inaugurazione della mostra su Andy Warhol la prima dedicata a un artista famoso, si sono avvicendate due collettive di artisti del territorio provenienti da varie parti di Roma, in special modo dalla zona del IX Municipio. Prima Sacro o profano fino agli inizi di febbraio, poi TecArt, l’Arte in Teca (titolo e logo ideati da Sergio Viscardi), in programmazione fino al 1 aprile, in concomitanza con la chiusura di quella di Warhol.

Un progetto tanto ambizioso quanto positivo e propositivo che si concretizza nell’offrire a costo praticamente zero una vetrina anche a chi non può permetterselo includendo chi non sia un professionista, artisti autodidatti e non solo gli accademici rispettando qualsiasi linguaggio e forma di espressione e coltivando l’appartenenza a una comunità.

Chi vi partecipa ha in questo modo la possibilità di esercitare il senso civico mettendo il proprio tempo a disposizione della collettività. Tutte queste peculiarità rendono La Vaccheria un bacino di risorse e una grande testimonianza di democratico supporto della creatività a tutto tondo, oltre che una fattiva collaborazione tra istituzioni e privati.

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