Ciao Andy – mi rivolgo a te come se fossi ancora vivo -, oggi fai 90 anni, ci pensi? Meglio non pensarci, tu che ami la bellezza e odii la morte, come fai a sopportare questo fenomeno che si chiama decrepitezza? Comunque per rincuorarti voglio dirti che ho una zia di 97 anni ancora arzilla e spumeggiante, si chiama Marcella, vorrei fartela conoscere, è un peperino, ti piacerebbe, ne sono certo. Ho un’idea Andy, mi piacerebbe filmare la tua decomposizione, un regista lo propose a Marco Ferreri ma lui rifiutò con un ghigno, invece penso che tu potresti dirmi di sì, sarebbe un’ultima provocazione, che ne pensi? Filmare la decomposizione di un genio, atomo dopo atomo, attimo dopo attimo, sarebbe un film lunghissimo, più lungo di Sleep, il film in cui filmasti un uomo che dormiva per quasi 6 ore. E gli spettatori vennero a vedere il film con il sacco a pelo, che tempi meravigliosi!

Sei sempre stato ossessionato dalla morte, l’hai sempre vissuta come un affronto, a volte ti sei rifugiato in meravigliose battute, come quando dicesti che non credevi alla morte e pensavi che i morti sono semplicemente andati tutti a fare compere da Bloomingdale’s , solo che ci mettono più tempo a ritornare, ricordi? Anche io come te non credo alla morte, anche io ho una paura fottuta della morte, mi fa tremare i polsi. Vedo la morte come una spugna abrasiva Brillo che viene a ripulirci da tutta la ruggine della vita, ma alla ruggine ci si affeziona, ci si affeziona a tutto, anche alla vecchiaia e non si vuole mai morire, mai. Tu non vuoi morire, lo sento.

E lo capisco. Non c’è nulla di naturale nella morte, se ci pensi bene. Forse sono più naturali le morti violente, come nella tua serie di “morte e disastri“, in quegli incidenti stradali, in quelle lamiere contorte c’è più “naturalezza”. Anche nella tua famosa sedia elettrica vedo più naturalezza, ma la cosiddetta “morte naturale” è il vero scandalo. Non c’è nulla di naturale nella morte naturale. Perdere per sempre, in un solo colpo, sogni, speranze, amori e la possibilità di deglutire (come direbbe Woody Allen), lo trovi naturale? No, è un’ingiustizia atroce, colossale, è il capolavoro della polvere, un orribile capolavoro.

Non ti ho mai detto una cosa, anche a me piacciono le zuppe Campbell, soprattutto quelle con manzo e verdure, una vera delizia, il cibo industriale è naturale! Perfetto per la nostra società consumistica, perché un manzo dovrebbe sapere di manzo? Sarebbe troppo banale e noi la banalità la lasciamo volentieri a chi si ciba di prodotti a chilometro zero. Basta con queste crociate sulla genuinità del cibo, ne abbiamo abbastanza! Vogliamo morire pieni di conservanti, ci sentiamo più al sicuro, i conservanti ci conservano in fondo! E poi diciamolo chiaramente: il consumismo è bello, bello come L’ultima cena di Leonardo, forse ancora più bello, più vero, più in sintonia con ciò che siamo: organismi che si consumano, giorno dopo giorno, zuppa dopo zuppa.

Caro Andy, che matti che siamo! Lo sai che il film più erotico che abbia mai visto è quel tuo film sperimentale in cui riprendi un ragazzo e una ragazza che si baciano con la lingua? Poi riprendi anche il bacio di due uomini, molto erotico, molto naturale! E pensa, c’è ancora gente in giro che dice “L’omosessualità è contro natura”, come se l’amore fosse contro natura, che pensiero scellerato! E quale natura sarebbe da rispettare? La natura che ci costringe a invecchiare, a morire? Per carità. Per carità di Dio. So anche che sei religioso e che andavi allo Studio 54, la famosa discoteca, con un rosario in tasca.

Caro Andy, noi dobbiamo rispettare solo la “nostra” natura, anche se è una natura contraddittoria, noi non abbiamo paura delle contraddizioni, siamo vasti, possiamo contenere tutte le contraddizioni di questo mondo. Walt Whitman approverebbe. Siamo noi che decidiamo che cosa è natura e che cosa è arte, anche un orinatoio è arte se siamo noi a deciderlo, basta capovolgerlo e diventa una fontana ed il gioco è fatto. Questa volta Duchamp sarebbe d’accordo con noi. È bello andare d’accordo con un genio. Non trovi? Andy, sai che non sono diventato famoso nemmeno per 15 minuti? Sono 20 anni che faccio film e nessuno mi considera. Il mio sogno è essere intervistato da Magalli. Chi è Magalli? Non posso dirtelo adesso, meglio di no, perderesti la stima che hai di me.

Tu mi stimi, vero? Grazie. Un genio deve stimare un altro genio: è naturale. Ci manchi Andy, ci manchi moltissimo. Hai deciso di non fare più nulla, ti comporti come un morto. Come è possibile? Perché non hai fatto un’opera sull’11 settembre 2001? Tu non avresti rappresentato le torri che si sgretolano fragorosamente, sarebbe stato ovvio, tu avresti rappresentato il collaboratore di Bush che gli sussurra all’orecchio: “Ci stanno attaccando”, avresti scelto il sussurro rispetto al fragore, perché la verità di quegli attentati che hanno cambiato la storia è proprio in quel sussurro in un’aula scolastica a Sarasota in Florida. Questo è il compito di ogni artista: non dire la verità (è robetta da tribunali) ma sussurrarla. E ora in un sussurro voglio dirti: “Andy, tu sei vivo”.

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