di Margherita Cavallaro

Sanremo è appena finito, noi omosessuali siamo appena stati rigettati in quello spazio liminale che costituisce il tempo che separa il Festival dall’Eurovision e, come se non bastasse, su tutti noi si è abbattuta inesorabile quella festa foriera di ansie chiamata San Valentino. Per essere trasgressiva, però, quest’anno voglio lasciarmi andare ai sentimentalismi e parlare di qualcosa di romantico: il bacio.

I baci sono onnipresenti nella nostra vita: ci sono i baci che si danno come saluto, quelli di affetto tra amici e in famiglia, ci sono i baci che dai in discoteca perché hai bevuto, quelli che dai per ripicca, quelli di cui ti penti e quelli che ti fanno sentire le ginocchia molli come se stessi fluttuando in cima al mondo appeso ad un filo. Dai baci si capisce tanto di una persona: se è nervosa, se è impacciata, se è presa da te o meno, se sa ascoltare il tuo corpo o se è solo interessata al suo… Ogni bacio è diverso, eppure l’atto è lo stesso e le nostre vite ne sono piene. Proprio per questo mi ha sempre affascinato come quell’atto sembra venire giudicato e ricevere un peso per le persone che si baciano piuttosto che per le intenzioni o le circostanze del bacio stesso.

Prendiamo Sanremo per esempio. I Coma_Cose si baciano e tutti (inclusa me) sono esplosi in un “awwww” nemmeno fossero due gattini che giocavano con la neve. Rosa Chemical ha baciato Fedez generando o cori da stadio o oltraggio sfrenato. Elodie dà un bacio a stampo innocente a BigMama e tutti sembrano scordarsi di qualsiasi altra cosa la riguardi. Invece nemmeno un anno fa due modelle che si baciavano per strada a Napoli hanno attirato l’ira biblica di una suoretta che si è sentita in dovere di separarle invocando il demonio (ok, questo non era nel Festival, ma concedetemelo).

Ho menzionato questi quattro baci perché l’intenzione e il contesto sono gli stessi: la performance. Perché allora questa disparità? Evidentemente, appunto, per i soggetti. Se a baciarsi sono un uomo e una donna fa tenerezza. Se sono due persone dello stesso sesso, questo suscita scalpore o indignazione. Se sono due donne nello specifico, poi, ci sono anche alte probabilità che venga feticizzato (a meno che a passare di lì non sia appunto una suoretta). Nel caso specifico di Elodie, per esempio, dopo quella performance non si parla d’altro che di quanto sia figa e di quel bacio con la collega, e non del fatto che abbia cantato American Woman manco fosse Whitney Houston o Tina Turner. Chiariamoci, in ogni serata del Festival lei mi ha fatto cadere dal divano e ancora non mi sono ripresa del tutto dagli scompensi emotivi che mi ha creato, tanto che tutti i miei amici ancora mi prendono per il culo (Elodie, scrivimi, so di poterti rendere felice), ma se si deve parlarne pubblicamente gli unici commenti dovrebbero essere sulla sua crescita artistica e personale, sul suo talento, sulla sua capacità di esprimere uno stile incredibile, sul fatto che sia rimasta una ragazza genuina che non ha paura di andare da Zia Mara con due ore di sonno e in hangover, insomma di continuare ad essere una di noi al contrario di tanti altri ragazzi spocchiosetti.

E invece no. È una bella donna che ha baciato sul palco un’altra donna e lì per il pubblico si esaurisce il suo essere. Ma vi immaginate se qualcuno scrivesse che Marco Mengoni ha vinto solo perché era vestito come se stesse andando a fare cruising? O perché ha pianto in sala stampa, accusandolo di far leva sulla tenerezza del pubblico? Non ci riuscite nemmeno, vero? Perché è un uomo e lo sa pure lui, tanto da aver criticato lui stesso il fatto che in testa fossero solo 5 uomini. Perché la donna è figa e l’uomo è bravo. Perché un uomo e una donna che si baciano sono carini, ma due uomini o due donne sono uno spettacolo provocatorio, vergognoso o arrapante.

I nostri baci sono uguali a tutti gli altri: sono gesti d’affetto, saluti, modi per cercare di toccare l’anima della persona che amiamo, a volte magari anche errori, ma non facciamo politica baciandoci. Voi rendete i nostri baci politici, togliendoci anche il diritto alla leggerezza. Togliendo in realtà quel diritto anche a voi stessi (Chiara, non avercela con Federico, era palesemente un gioco). Ma quello che persone come un Giorgio qualsiasi non capiscono è che se rendete i nostri baci politica noi ci baceremo ancora di più, perché evidentemente c’è bisogno dei nostri baci. C’è bisogno di quella politica.

Allora in questo San Valentino voglio invitare tutti i membri della comunità Lgbt+ a fare la cosa più romantica del mondo: fare politica sotto la luna come se le stelle stessero per esplodere. Ed Elodie, se per caso ti volessi unire sarai sempre la benvenuta! (Ma che pubblicamente sia chiaro che la cosa più bella di te è il talento).

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