Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha commemorato le vittime delle foibe alla vigilia del Giorno del Ricordo, con un fuori programma. Davanti alla Foiba di Basovizza, monumento nazionale, La Russa, ha fatto un gesto inusuale, si è inginocchiato e ha fatto il segno della Croce.

La Russa è poi andato al vicino Museo, scrivendo, nel libro delle visite, che la visita, “a nome di tutto il Senato”, “vuole essere un umile atto di doveroso omaggio, in ginocchio, a chi innocente perse la vita nelle Foibe titine”.

Il ricordo dell’”esodo doloroso dalle terre che erano italiane oggi appartiene credo a tutti gli italiani ed è un segno importante della nostra comunità nazionale che tende a una storia condivisa”, ha detto il presidente del Senato a margine della visita, sottolineando che, “fintanto che la vicenda delle foibe e la vicenda dell’esodo non è appartenuta a tutta la comunità nazionale credo che non si potesse parlare di storia italiana condivisa”.

Nelle foibe, ha continuato, “ci sono vittime innocenti” uccise “per motivi di ideologia o più semplicemente perché erano italiani. Questa è la vera causa che scatenò l’odio titino, l’odio dei comunisti che avevano – per carità – vinto la guerra, avevano motivi di revanscismo ma scatenarono qui un odio bestiale”.

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