“A Bologna ci sarà un grave attentato, in relazione ai fatti di Cospito“. E’ questo il testo della chiamata anonima arrivata martedì 31 gennaio alla portineria del Resto del Carlino del capoluogo emiliano. A riportare la notizia è il Qn e l’edizione bolognese del quotidiano. La Digos è intervenuta subito in via Mattei, per ascoltare l’addetto che ha preso la chiamata. E adesso sono in corso le indagini, per risalire al luogo da cui è partita. Ieri, sempre al Carlino, è arrivata anche una lettera contro la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro della Difesa Guido Crosetto, contro la politica del Governo sull’Ucraina. “In caso di persistenza, saremo costretti a prendere dei seri provvedimenti” c’era scritto nel biglietto. Resta da capire e verificare se questi messaggi siano frutto dell’attività di un militante politico o di un mitomane.

Raccontando l’accaduto il giornale bolognese parla di una “voce giovane e maschile, senza accenti, con una lieve cadenza bolognese”. La chiamata sarebbe rimbalzata – scrive ancora il quotidiano – da un numero interno, forse quello del vecchio centralino, ed è stata presa alle 8.05 durando nemmeno un minuto. A quel punto è partita la segnalazione agli agenti della questura e la Digos sta lavorando sui tabulati con il coordinamento della Procura di Bologna. Il sindaco di Bologna Matteo Lepore, interpellato sull’accaduto, ha risposto: “Non mi sono fatto alcuna idea. Noi ci affidiamo al lavoro delle forze dell’ordine e delle istituzioni”.

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