“Se posso essere il primo All Black a dichiararsi gay e rompere la pressione e lo stigma intorno a tutta questa faccenda, forse posso aiutare altre persone”. Sono le parole di Campbell Johnstone alla televisione locale Seven Sharp. Il campione di rugby, 43 anni, si è dichiarato gay, 18 anni dopo essere stato con gli All Blacks, il grande emblema della Nuova Zelanda quello che trascende lo sport per la sua integrazione etnica da decenni. È il primo giocatore che ha indossato quella maglia a dichiarare apertamente la propria omosessualità, diventando una delle rare eccezioni a livello mondiale.

Johnstone è stato tre volte internazionale nel 2005 – contro Fiji e i British &Irish Lions – e ha giocato la parte finale della sua carriera in Europa, in Francia con Biarritz e in Galles con Ospreys. Ha terminato la sua carriera in Russia e Romania. Un viaggio in cui ha vissuto una “doppia vita”, ha confessato nell’intervista. “Ho spinto quella parte di me sempre più dentro”. L’annuncio ha trovato un sostegno immediato nel suo paese. Il New Zealand Rugby lo ha elogiato per “aver avuto il coraggio di condividere la sua storia e contribuire a creare uno sport più inclusivo“. Il ministro dello sport Grant Robertson, anche lui gay, ha parlato di una pietra miliare. “Con gli All Blacks è stata abbattuta un’altra barriera. Spero che incoraggi le altre generazioni ad essere aperte e felici. C’è ancora molta strada da fare, ma sento che è un passo significativo”.

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