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Spagna, partite di calcio truccate: 23 arresti. “Più di trenta gare falsate da allibratori clandestini”

Un sistema criminale che coinvolgeva direttamente i calciatori e fruttava agli allibratori clandestini un guadagno trai 4mila e i 20mila euro per ogni partita
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Un sistema di scommesse online su partite di calcio truccate che coinvolgeva anche i giocatori: è la truffa scoperta in Spagna dalla polizia nazionale, in collaborazione con Interpol ed Europol. Secondo gli inquirenti, che sono al lavoro su questa indagine dal 2021, sono state più di 30 le gare falsate su cui sono state piazzate scommesse illegali. Un giro d’affari che fruttava agli allibratori clandestini un guadagno trai 4mila e i 20mila euro per ogni partita. Sono coinvolte nell’inchiesta la Rfef, la Federazione calcistica della Spagna, la Lega Nazionale di Gibilterra e la Lega Andorrana. Gli agenti hanno arrestato 23 persone che si sommano agli altri arresti effettuati nella prima fase dell’operazione, denominata Conifera. Per piazzare le scommesse, i sospetti sfruttavano i loro legami personali con giocatori e membri di squadre di calcio.

L’indagine ha preso il via in seguito alle perquisizioni effettuate nella prima fase dell’inchiesta, in cui sono state arrestate 21 persone nelle province di Cadice, Badajoz, Siviglia e Almeria per presunta appartenenza a un’organizzazione criminale, corruzione tra privati nel campo dello sport e frode ai gestori del gioco d’azzardo. L’analisi dei dati ha permesso agli investigatori di approfondire il modus operandi del sistema fraudolento, identificando sia i calciatori che avevano partecipato alla manipolazione delle partite di calcio, sia le persone che si occupavano di aprire i conti di gioco online e i conti bancari attraverso i quali circolava il denaro.

L’organizzazione criminale era molto strutturata: al livello più alto operavano i capibanda, due persone che gestivano i conti di gioco online e le scommesse in loco. Il gradino successivo era occupato dai giocatori di calcio. Gli atleti approfittavano del loro status per organizzare le truffe sportive nelle squadre sotto la loro influenza. Infine c’erano i procacciatori e i “muli”: i primi fornivano le identità per operare nelle scommesse online e i secondi erano responsabili di recarsi nei locali di gioco per piazzare le scommesse fraudolente e riscuotere i premi ottenuti.

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