Un nuovo esposto contro i pm di Firenze che hanno indagato sulla Fondazione Open. “Denuncerò ulteriormente i pm per responsabilità disciplinare: presenterò un esposto entro il 10 marzo. Si tratta di questioni tecniche legate alla mancata tempestività dell’iscrizione sul registro degli indagati e il materiale inviato al Copasir. Alla fine in questa vicenda ho l’impressione che la legge l’abbiano violata gli altri” ha affermato Matteo Renzi al termine dell’udienza preliminare. “Quattro ore di arringhe degli avvocati difensori sulle questioni preliminari spero che i pm abbiano preso appunti perché è stata una lezione di diritto da parte dei difensori ai pm. Abbiamo spiegato che è una vergogna che dopo cinque anni di processo mediatico non ci sia assolutamente niente, si continua a rinviare, la prescrizione incombe. Il 2025 è vicino ma siamo ancora all’udienza preliminare, siamo ancora al ‘caro amico e la sostanza dei fatti è molto semplice. Le attività della fondazione Open erano lecite – ha aggiunto – e oggi è stato spiegato magistralmente dagli avvocati”.

Sull’udienza è poi arrivata una nota dell’ufficio stampa di Italia Viva. “Nel corso della seduta dell’udienza preliminare di oggi, relativa al processo Open che vede imputato fra gli altri il senatore Renzi, le difese hanno presentato 14 istanze preliminari che sono state illustrate per oltre quattro ore. La difesa di Renzi non ha avanzato alcuna istanza ma Renzi stesso è intervenuto per ribadire alla luce della discussione di stamani la “malafede” evidente dei Pm contro i quali sarà presentato un ulteriore esposto. Renzi ha chiesto che sia fornito alle difese il nuovo fascicolo dopo le sentenze della Cassazione che hanno dato torto ai Pm fiorentini denunciando l’illegittimità dei sequestri Carrai, Serra, Aleotti. È stato predisposto un nuovo rinvio al 10 marzo. Dopo cinque anni di processo mediatico i Pm puntano alla prescrizione, ha detto Renzi all’uscita, perché sanno di non avere nulla in mano”. La prescrizione – con la sentenza di non luogo a procedere – certifica la commissione del reato che non però può essere perseguito perché troppo tempo è passato.

Il caso Open è finito anche davanti alla Consulta. Per la Corte costituzionale “esiste la materia di un conflitto” tra procura di Firenze e Senato. Lo scorso 24 novembre i giudici hanno emesso un’ordinanza dichiarando ammissibile il ricorso promosso dal Senato per conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato sulle comunicazioni di Renzi, disposta dalla Procura di di Firenze nell’inchiesta Open. La Corte costituzionale dovrà ora stabilire se i pm fiorentini del procedimento Open hanno violato i diritti di parlamentare di Renzi, allegando agli atti dell’inchiesta e-mail e chat di quando lui era già senatore senza chiedere l’autorizzazione preventiva di Palazzo Madama.

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