L’Istat conferma la stima preliminare sull’inflazione di dicembre che si colloca all’11,6% (12,3% il dato armonizzato per criteri europei). I prezzi italiani sono saluti dello 0,3% rispetto a novembre. L’Italia è quindi al momento uno dei paesi europei con il carovita più marcato. La media dell’area euro è del 9,2%, in Germania l’inflazione è al 9,6%, in Francia al 5,9%, in Spagna al 5,8%. Il dato relativo a tutto il 2022 è 8,1% che rappresenta l’incremento più forte dal 1985. Incidono naturalmente i forti rincari dell’energia (+ 50%) ma non solo. Al netto dei beni energetici l’aumento dei prezzi è comunque relativamente marcato (+ 4,1%). L’inflazione già acquisita per il 2023 (ossia il dato di fine anno in caso di variazioni nulle nei prossimi mesi) è del 5,1%. Nel solo mese di dicembre l’inflazione al netto dei beni energetici è salita al 6,2% dal 6,1% di novembre. Il cosiddetto carrello della spesa, indice che include i beni a più alta frequenza di acquisto come alimentari e prodotti per la cura della persona, registra un + 12,6%.

La Sicilia è stata la regione dove nell’intero 2022 l’inflazione ha colpito più duramente con un incremento medio dei prezzi del 9,7%. Al contrario la Valle d’Aosta è quella in cui il carovita ha inciso meno (+ 6,9%). Oltre alla Sicilia, l’inflazione risulta più alta della media nazionale in Trentino Alto Adige, Sardegna, Liguria, Abruzzo, Puglia, Umbria, Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e in Toscana. In otto regioni (Campania, Lombardia, Lazio, Marche, Molise, Piemonte, Basilicata, Valle d’Aosta) il dato è sotto la media. In modo piuttosto coerente con i dati dell’intero anno nel solo mese di dicembre i rincari più forti si sono registrati a Catania (+14,7%), Palermo (+14,6%) e Messina (+13,9%), mentre le variazioni tendenziali più contenute si registrano a Potenza (+9,2%) e Aosta (+8,5%). I dati dei prossimi mesi dovrebbero iniziare a risentire dei forti cali del prezzo del gas registrati nelle ultime settimane.

Secondo i calcoli dell’Unione nazionale consumatori i rincari del 2022 per le famiglie il dato sull’inflazione ha significato maggiori spese per 2.700 euro (ipotizzando una coppia con due figlie). I dati “implicano che nel 2022 una coppia con due figli ha pagato 700 euro in più rispetto al 2021 per poter mangiare e bere. Una famiglia media ha avuto una stangata per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche pari a 513 euro, cifra che sale a 632 per una coppia con un figlio e che arriva a 836 euro per le coppie con tre figli”, rileva l’Unc.

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