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Ucraina, ok del Senato al dl che proroga le forniture militari a Kiev: no di M5s e Verdi-Si. Licheri: “Non voteremo più l’invio di armi”

Il via libera di palazzo Madama arriva con 125 voti favorevoli, 28 contrari e due astensioni: l'autorizzazione al governo a cedere mezzi militari è prolungata al 31 dicembre 2023. Ora il provvedimento dovrà passare dalla Camera per la definitiva conversione in legge. A breve è atteso il sesto decreto sull'invio di armi: nei giorni scorsi dagli Stati Uniti è arrivata la richiesta precisa di inserire tra le nuove forniture il sistema Samp-T, uno speciale scudo anti-missile
Ucraina, ok del Senato al dl che proroga le forniture militari a Kiev: no di M5s e Verdi-Si. Licheri: “Non voteremo più l’invio di armi”
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Con 125 voti favorevoli, 28 contrari e due astensioni l’Aula del Senato ha approvato il nuovo decreto Ucraina, varato lo scorso 1° dicembre dal Consiglio dei ministri, che proroga al 31 dicembre 2023 l’autorizzazione al governo a cedere mezzi militari all’esercito di Kiev. A votare no, come annunciato, i senatori del Movimento 5 stelle e quelli dell’Alleanza Verdi e sinistra. Ora il provvedimento dovrà passare dalla Camera per la definitiva conversione in legge. A breve è atteso il sesto decreto sull’invio di armi: nei giorni scorsi dagli Stati Uniti è arrivata la richiesta precisa di inserire tra le nuove forniture il sistema Samp-T, uno speciale scudo anti-missile.

“Il gruppo Senato del Movimento 5 stelle non voterà più l’invio di armi nei campi di battaglia e a testa alta griderà: viva la pace, viva l’Ucraina“, ha detto in dichiarazione di voto il senatore pentastellato Ettore Licheri. A rispondergli direttamente Pierferdinando Casini, intervenuto a nome del Pd: “Io sono d’accordo con Licheri, sono per viva la pace e viva l’Ucraina come lui. Ma non capisco come faccia il gruppo del Movimento 5 Stelle a non votare il decreto, che aiuta l’Ucraina a difendersi“, ha detto. “Lo scontro è tra democrazia e dittatura. E noi, che siamo parte dell’occidente democratico, dobbiamo difendere il regime democratico”.

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