Il mondo FQ

Russia, nell’anno delle sanzioni il pil è calato. Ma grazie al rublo forte il valore in dollari ha superato i 2.100 miliardi: più di quello italiano

L'inflazione nel Paese ha superato il 13%. Il benessere economico dei cittadini russi è peggiorato: il pil pro capite a prezzi costanti, cioè depurato dall'inflazione, è sceso a parità di potere d'acquisto da 28.104 a 27.166 dollari. In Italia, per fare un confronto, è aumentato da 42.044 a 43.386 dollari, in Germania da 53.484 a 54.249 euro
Russia, nell’anno delle sanzioni il pil è calato. Ma grazie al rublo forte il valore in dollari ha superato i 2.100 miliardi: più di quello italiano
Icona dei commenti Commenti

Nel 2022, l’anno delle sanzioni contro Mosca per l’invasione dell’Ucraina, il pil russo a prezzi costanti è calato di oltre il 3% a 90,2 miliardi di rubli, stando agli ultimi dati del Fondo monetario internazionale. Il notevole rafforzamento del rublo rispetto al dollaro, per effetto delle misure di controllo sui capitali, del sostegno della Banca centrale e del fatto che il Paese ha continuato a ricevere ingenti pagamenti per i suoi idrocarburi, ha però fatto sì che il valore del prodotto interno lordo in miliardi di dollari (a prezzi correnti e a parità di potere d’acquisto per renderlo confrontabile con quello degli altri Paesi) sia salito a 2.133 miliardi, superando quello italiano che si è attestato a 1.996 miliardi di dollari e piazzando Mosca tra le dieci maggiori economie mondiali. Ma va considerato che nel frattempo l’inflazione ha superato il 13%.

Il risultato è che il benessere economico dei cittadini russi è notevolmente peggiorato: le tabelle del Fmi mostrano che il pil pro capite a prezzi costanti, cioè depurato dall’inflazione, è sceso sempre a parità di potere d’acquisto da 28.104 a 27.166 dollari, lontanissimo dai valori europei e statunitensi. In Italia, per fare un confronto, è aumentato da 42.044 a 43.386 dollari, in Germania da 53.484 a 54.249 euro.

Insomma: come emerso nei mesi scorsi, le sanzioni hanno determinato in Russia una grave carenza di materie prime e di beni di prima necessità fermando la produzione di interi settori complicando la vita della popolazione, ma non hanno strangolato l’economia del Paese che dipende in misura predominante dall’export di gas e petrolio. E la sola Unione europea, stando al Russia Fossil Tracker del Centre for Research on Energy and Clean Air (Crea), da inizio invasione ha versato a Mosca oltre 135 miliardi di euro come corrispettivo. E gli effetti dell‘embargo al greggio russo che arriva tramite le petroliere, in vigore dal 5 dicembre, si devono ancora vedere. Il “default” che secondo la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen era “solo questione di tempo” nell’aprile 2022, sembra lontano.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione