Tre mesi di silenzio, interrotti soltanto da un post nell’ultimo giorno da ministro. E adesso dagli auguri di Natale. Luigi Di Maio è tornato sui social network. Un post praticamente gemello quello postato dall’ex capo politico dei 5 stelle su Instagram e Twitter. “Questo Natale il mio pensiero va al popolo ucraino, in particolare ai bambini, ai loro genitori e ai loro nonni che li stanno proteggendo nonostante il freddo, la mancanza di elettricità e i bombardamenti dell’aviazione russa. Che Dio li protegga. Buon Natale”, ha scritto l’ex ministro degli Esteri. Si tratta del primo post dell’ex M5s dopo mesi di silenzio sui social, cominciati nel giorno successivo alle elezioni politiche del 25 settembre. Dopo la scissione dai 5 stelle e la nascita di Impegno civico, l’ex ministro non è rientrato in Parlamento: il suo partito, infatti, ha preso lo 0,6 percento eleggendo solo Bruno Tabacci, candidato all’uninominale col centrosinistra.

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Un post condiviso da Luigi Di Maio (@luigi.di.maio)

Da quel momento Di Maio è sparito, almeno sui social. La sua pagina su facebook, per esempio, è sparita mentre sugli altri social l’ex capo politico dei 5 stelle si è limitato a un post di commiato nel giorno in cui ha lasciato la Farnesina ad Antonio Tajani. Per il resto si notano un retwett a un post di Fincantieri e un post su Twitter per ricordare Franco Frattini, l’ex ministro berlusconiano deceduto la vigilia di Natale. Con gli auguri pubblici, invece, Di Maio è tornato a postare sui social.

Nel frattempo l’ex M5s sembra essere tornato in lizza essere nominato inviato dell’Unione europea nel Golfo persico. Con il cambio di governo, infatti, la candidatura dell’ex ministro di Mario Draghi sembrava aver subito il sorpasso da parte di Dimitris Avramopoulos. Con l’esplosione dell’inchiesta sulle mazzette che sarebbero state pagate da Qatar e Marocco nel cuore dell’Ue, però, il politico greco è finito tra le polemiche per aver ricevuto uno stipendio da 60mila euro da Fight Impunity, la ong di Pier Antonio Panzeri, l’ex eurodeputato finito al centro delle indagini della procura federale di Bruxelles. “Il primo obiettivo è indebolire la mia candidatura alla carica di Rappresentante Speciale dell’Ue nel Golfo Persico e rafforzare l’appoggio per il candidato socialista italiano (Luigi Di Maio, ndr). Tutti a Bruxelles sanno che sono in vantaggio per questa posizione. Ritengo che la decisione finale sarà ritardata”, ha detto di recente Avramopoulos.

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Cari politici, da voi non voglio auguri di Natale ma impegno e serietà

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