“L’Ucraina non è caduta. È viva e combatte”. Il Congresso americano riserva una standing ovation a Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino che per la prima volta dall’inizio della guerra vola negli Stati Uniti per incontrare quello che da ormai dieci mesi è il suo principale alleato nel conflitto con la Russia di Vladimir Putin: il presidente Usa Joe Biden. Dopo l’incontro alla Casa Bianca, il leader di Kiev si rivolge anche a deputati e senatori di Capitol Hill per chiedere nuovo e costante sostegno contro l’invasione ordinata dal Cremlino: “La tattica russa è primitiva, distruggono tutto quello che vedono – dice – Ma noi non ci arrenderemo mai. I russi saranno liberi solo quando sconfiggeranno il Cremlino nelle loro menti”. E poi chiede: “Abbiamo artiglieria, grazie. È abbastanza? Onestamente no”. E poi ribadisce la sua linea sui colloqui di pace: “Nessun compromesso sulla sovranità, sulla libertà e sull’integrità territoriale del mio Paese”.

La guerra in Ucraina non è finita e Zelensky non ha alcuna intenzione di arrendersi. È più convinto che mai di riuscire a sconfiggere le forze di Mosca e di arrivare a una “pace giusta” che, per il leader di Kiev, significa nessun compromesso sulla sovranità e l’integrità del suo Paese. Joe Biden ne ha elogiato il coraggio e ha assicurato il sostegno degli Stati Uniti “per tutto il tempo necessario”. Oltre a concedergli i tanto agognati sistemi di difesa Patriot, da tempo richiesti da Kiev.

“La battaglia dell’Ucraina fa parte di qualcosa di più grande. Gli americani si oppongono ai bulli e lottano per la libertà”, ha sottolineato Biden. I due leader si erano incontrati l’ultima volta nello Studio Ovale nel settembre del 2021, quando l’invasione della Russia era solo una minaccia. Quella volta Zelensky indossava un completo blu e una cravatta, sguardo disteso e viso sbarbato. Oggi ha il volto tirato e indossa la ormai iconica divisa militare. E scherzosamente minaccia Biden che “presto tornerà a chiedere altri Patriot”.

Intanto Zelensky incassa da Washington un nuovo pacchetto di armi da 1,85 miliardi di dollari che include i preziosi sistemi anti-aerei, considerati i fiori all’occhiello della difesa Usa, e dei kit in grado di convertire munizioni aeree non guidate in ‘bombe intelligenti’ per i jet ucraini con un tasso di precisione molto più alto. “I Patriot saranno un asset critico per l’Ucraina nella sua difesa contro l’aggressione della Russia”, spiega il presidente americano rimarcando tuttavia che non si tratta di “un’escalation poiché sono sistemi di difesa”. Biden sottolinea anche che “Nato, Usa ed Europa non sono mai state così unite nel sostegno a Kiev” e che non vede alcuna “crepa” nel fronte occidentale. Salvo poi chiudere la conferenza stampa con una battuta sulle “ore passate a convincere i leader europei sulla necessità di armare l’Ucraina. L’Europa teme la Terza Guerra Mondiale ma poi….”, si lascia sfuggire il presidente americano tagliando la frase con un sibillino “ho già detto troppo”.

Quanto all’esito del conflitto il leader ucraino non ha dubbi che alla fine l’Ucraina prevarrà. “Voglio veramente vincere. Non solo lo voglio, ne sono sicuro”, dichiara. Anche Biden ne è convinto: “Putin perderà, ha già fallito, non riuscirà ad occupare l’Ucraina. Le forze di Kiev hanno infranto tutte le aspettative dei russi”, sottolinea il presidente americano per il quale Zelensky si siederà al tavolo dei negoziati solo dopo aver vinto sul campo di battaglia. Per il presidente ucraino “pace giusta” ha un solo significato: “Nessun compromesso sulla sovranità, sulla libertà e sull’integrità territoriale del mio Paese”. Ma, si chiede Zelensky, ci può essere una pace giusta “per quei genitori che hanno perso i loro figli e le loro figlie al fronte?”.

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