Non è solo l’Italia ad avere problemi con le scadenze del Pnrr. Oggi Bruxelles ha approvato la versione rivista del piano del Lussemburgo che era stata presentata lo scorso 11 novembre. Le risorse assegnate al Granducato scendono di 10 milioni di euro, 93 a 83 milioni circa. Intanto la Commissione Ue ha fatto sapere che una richiesta di modifica è arrivata dalla Germania, destinataria di fondi per 28 miliardi di euro. In particolare Berlino chiede di posticipare la data per il completamento di uno dei sette progetti sulla digitalizzazione delle ferrovie e un emendamento al programma speciale sui vaccini anti-Covid.

L’Italia è il primo paese europeo per quantità di fondi destinati alle opere del Piano nazionale di ripresa e resistenza che ammontano a 191 miliardi di euro di cui 122 in forma di prestiti. Venerdì prossimo si riunirà la nuova “cabina di regia” coordinata dal ministro degli Affari Europei Raffaele Fitto che dovrà verificare se e quanti obiettivi rischiano di non essere raggiunti al 31 dicembre. In quell’appuntamento, al termine della ricognizione svolta in queste settimane con i ministeri e gli altri enti coinvolti, si farà il punto sul piano in vista delle scadenze di fine anno. Solo se emergeranno obiettivi a rischio, a quanto si apprende da fonti vicine al dossier, il governo procederà a stretto giro al varo di un decreto legge con le misure necessarie per consentire di raggiungerli. Altrimenti, il provvedimento è previsto per gennaio.

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