Damiano Tommasi for president! Ecco il mio nuovo leader, davanti a lui mi inginocchio e mi tolgo il cappello, mi metto al suo servizio, faccia di me quello che vuole, sono suo! Da anni non provavo tanta soddisfazione nel leggere una piccola e semplice notizia: Tommasi fa rimuovere dalle panchine i maniglioni che impedivano ai senza tetto di sdraiarsi. Questo è “un piccolo passo per il sindaco, ma un grande passo per l’umanità di sinistra”. Partiamo da qui, dalle panchine, le panchine verniciate di freschezza!

Io e mio fratello siamo stati per tanti anni amici di Roberto Perino, un ex fotografo che da un giorno all’altro si è trovato a vivere per strada. Quando andavamo nella casa del mare gli lasciavamo le chiavi della casa di Milano, al ritorno ci accoglieva un odore di piedi asfissiante e si correva ad aprire le finestre, ma quello era l’unico prezzo da pagare per la nostra generosità. Roberto un giorno è sparito, e non avendo fissa dimora non sappiamo dove sia, resterà un mistero. Ci manca la sua puzza di piedi e la sua intelligenza.

Roberto ci raccontava della sua vita da senzatetto, amava particolarmente le panchine che lo avevano guarito, a suo dire, dal mal di schiena causato dai materassi, sembrerebbe un paradosso ma questa era la sua esperienza. Ci diceva di avere subito delle aggressioni, accanirsi contro i più fragili è lo sport preferito dai vigliacchi; una notte al parco Solari, mentre stava riposando su una panchina, fu preso a sassate da un branco di giovinastri, e nella sua immensa bontà li perdonò. Dicevo: accanirsi contro i più fragili è da vigliacchi, ed è quello che fece il sindaco Tosi prendendo quel provvedimento vigliacco, solo che i politici sono bravi a dissimulare la loro vigliaccheria con il pretesto dell'”ordine” pubblico. Non ho mai visto un senzatetto sdraiarsi sopra un pensionato seduto su una panchina.

Ecco perché il sindaco Damiano Tommasi mi ha profondamente emozionato, perché è da un piccolo gesto che rinasce la speranza di un rinnovamento etico della politica. Tra l’altro la metafora della panchina è perfetta per un ex calciatore come lui. Il sindaco in panchina, insieme ai senzatetto. Panchine di tutto il mondo unitevi! Dobbiamo risorgere noi di sinistra, risorgeremo da una panchina e non da una tomba. Portiamo le panchine in Parlamento, panchine verniciate di freschezza, la freschezza di una rinascita!

Che bel ragazzo questo Tommasi, che volto pulito. Mi sono innamorato. Mi metto al suo servizio. So che ha ben sei figli! Mi propongo come baby sitter volontario, senza paga. Sono ateo, lui è cattolico, ma che importa? Non sarà Dio a separarci, nel nostro caso Dio è un dettaglio. L’amore per la libertà e per i più fragili ci unisce indissolubilmente! Le panchine sono tornate libere, grazie sindaco. Non possiamo non dirci veronesi.

Da oggi tiferò per il Verona e amerò soprattutto i giocatori che restano in panchina. Sulle panchine ho dato i miei baci più belli. Sulle panchine ho amato la luna. Sulle panchine ho scritto poesie. Sulle panchine ho girato anche dei film. E forse, un giorno, ritroverò su una panchina il mio amico Roberto Perino, anche se preferisco immaginarlo sdraiato su una spiaggia tropicale, magari su una panchina tropicale.

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