“Mesi fa chiunque usasse pronunciare la parola negoziato veniva trattato come un collaborazionista del Cremlino, oggi lo anche quelli del Pd fanno ragionamenti sul negoziato. Forse perché si rendono conto che la pubblica opinione è più anticonformista del potere”. Così Alessandro Di Battista alla presentazione del suo libro “Ostinati e contrari – Voci contro il sistema” alla fiera della piccola e media editoria “Più libri, più liberi”, sul palco insieme a Marco Lillo e Alessandro Barbero.

“Penso che l’anticonformismo sia il sale di una democrazia” e che non si debba “aver timore di esprimere un parere per la rappresaglia mediatica”, continua Di Battista. Per Di Battista “ascoltare le lezioni di storia e comprendere quanto il presente comunque sia correlato alla formazione, quanto la memoria collettiva di un popolo (quello russo ndr). sia stata forgiata e da quali episodi” è utile “anche per trovare una via d’uscita alla guerra in Ucraina”. “Io dal primo giorno, dato che la Crimea è russa, piaccia o no, dissi di mettere a disposizione il riconoscimento della Crimea in cambio di un cessate il fuoco e di un tavolo negoziale politico per il Donbass – spiega ancora Di Battista – Quando l’ho fatto per cercare di dare il là a un negoziato, l’ho fatto proprio perché conoscevo un po’ la storia russa”. Quindi è “importante conoscere la storia per cercare di uscire dall’inferno in Ucraina, anche se temo che l’uscita non sarà rapida”

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