Dario Scannapieco, amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti (controllata dal ministero del Tesoro) sarebbe stato spiato con microspie e trojan (software che consentono di intercettare le comunicazioni telefoniche con cellulare). Ne dà notizia il quotidiano Domani che ricostruisce come, nel corso di controlli effettuati su richiesta del manager negli uffici, siano stati rinvenuti strumenti di spionaggio. Scannapieco si sarebbe quindi rivolto anche ai servizi segreti. La società non commenta. Ad insospettire Scannapieco sarebbe stata la continua fuga di notizie con estratti delle riunioni del consiglio di amministrazione che finivano regolarmente su organi di stampa. File audio sarebbero stati inviati anche a soggetti istituzionali con l’intenzione di screditare il manager. L’amministratore delegato ha quindi ordinato la presentazione di un esposto all’autorità giudiziaria per accertare le responsabilità della fuga di notizie. La lettura più malevola è che Scannapieco si sia rivolto alla magistratura per “blindare” la sua posizione e terminare il suo mandato che scadrà nel 2024.

Nominato dal governo Draghi il manager non gode dei favori del nuovo Esecutivo e in questo momento si trova alle prese con la difficile questione di Tim (di cui Cdp è azionista al 9%) e del progetto rete unica. Oggi peraltro il governo Meloni ha ufficialmente accantonato il piano messo a punto da Scannapieco per la rete in fibra ottica. Il quotidiano di Carlo De Benedetti ricorda come Scannapieco sia costantemente oggetto di attacchi mediatici da personaggi vicino al governo. In particolare il pidduista Luigi Bisignani che, nei suoi editoriali domenicali sul quotidiano Il Tempo si scaglia regolarmente contro Scannapieco. Peraltro, come ricorda Domani, lo stesso Bisignani ha interessi nel mondo delle Tlc e della fibra ottica che potrebbero essere in conflitto con i piani di Cdp. Dure critiche sono arrivate recentemente anche dal sito “Sassate” riconducibile a Guido Paglia, ex Rai e vicino ad Alleanza Nazionale.

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