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L’agenda possibile per la decarbonizzazione del Paese. Il punto del Politecnico di Milano

L’agenda possibile per la decarbonizzazione del Paese. Il punto del Politecnico di Milano
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Siamo in giornate in cui si discute di Cop27 e scarsi risultati a livello internazionale. Forse è utile anche considerare cosa si fa nel nostro paese in termini di recenti riflessioni e conseguenti risultati. Lo scorso 18 ottobre sono stati presentati a Milano, sotto forma di un Report, i risultati del team ”Energy Strategy Group” (E&SG) della School of Management del Politecnico di Milano sulla “Zero Carbon Policy Agenda” (Zcpa).

Dal 2007 l’Energy Strategy Group è il punto di riferimento degli operatori nel campo delle rinnovabili, dell’efficienza e della sostenibilità confermato dalle 8 pubblicazioni dell’Osservatorio “Rer (Renewable Energy Report)”. Oggi E&SG allarga il proprio obbiettivo alla sfida della decarbonizzazione del Paese. L’intento è quello di aiutare istituzioni e imprese a prendere le decisioni strategiche che consentano di crescere e prosperare nel rispetto dei vincoli morali, tecnici ed economici imposti dalla transizione energetica.

La scelta del PoliMI è una ottima notizia: pone all’attenzione di istituzioni e imprese la decarbonizzazione conferendo autorevolezza all’analisi dei dati e alle indicazioni conseguenti. Sono diciannove gli sponsor dell’iniziativa: le principali Utility energetiche, gestori di rete, Es. Co., fornitori di sistemi innovativi di generazione e gestione energia, assicurazioni, gestori di trasporti “hard to Abate” e persino imprese Oil&Gas.

Il Report: per il 2030 dobbiamo triplicare gli sforzi in atto

Il Report esamina 6 “pilastri” della decarbonizzazione: generazione di energia da fonti rinnovabili, adeguamento delle infrastrutture di rete, efficientamento energetico, mobilità sostenibile, sviluppo comunità energetiche, economia circolare e per ciascuno calcola il decremento di emissioni prevedibili con i piani in atto al 2030. Li confronta poi con gli obiettivi europei e quelli italiani ed individua i relativi gap.

Emerge con forza che tali interventi permettono di ottenere una riduzione complessiva di emissioni di Co2 al 2030 di sole -44 Mton (milioni di tonnellate) a fronte dell’obbiettivo di -184 (cioè 234 rispetto agli attuali 418): circa un quarto in meno di quanto il Paese sia impegnato a conseguire!

Il Report ed il dibattito: Azioni di Policy caldeggiate

Sintetizzando i punti del Report del gruppo del Politecnico di Milano:

Awareness: consapevolizzare la società sull’emergenza climatica sulla inderogabile e rapida decarbonizzazione. Troppi i cittadini e, più grave ancora, la classe politica, non debitamente informati sulla situazione reale.

Roadmap: La “Long Term Strategy” votata dal Parlamento italiano fissa le emissioni Zero al 2050 indicando la necessità di ridurre gli usi finali di energia primaria del -40% (attraverso processi di efficientamento e cambi di stile di consumo), la “elettrificazione dei consumi finali” nella misura del 90%, la generazione della Energia primaria al 95% da fonte rinnovabile, della quale circa il 50% da fotovoltaico e il 30% da eolico. La Lts deve però essere pianificata dettagliatamente in una serie di obbiettivi intermedi di breve, medio, medio, lungo periodo, articolati su ciascuno dei 6 pilastri suindicati e potenziando le sinergie fra gli stessi.

Azioni di policy trasversali: iniziative trasversali che possono potenziare le azioni di policy sui singoli pilastri: elettrificazione dei consumi finali, in specie nei settori trasporto (es: auto elettriche) e riscaldamento (es: pompe di calore), azioni volte a rendere tracciabile la impronta di carbonio dei prodotti e processi (es: etichetta emissiva sui prodotti), utili a rendere consapevole e partecipi cittadini, consumatori, imprese.

Azioni di policy specifiche: alcuni pilastri della decarbonizzazione necessitano di azioni specifiche di policy. La generazione di energia da fonti rinnovabili con una sinergia tra progetti e semplificazione degli iter autorizzativi; l’efficientamento energetico degli edifici necessita di una profonda razionalizzazione, modulando l’incentivo ai risultati conseguiti.

Rispetto al quadro emerso, e fedelmente riportato sopra, Extinction Rebellion Italia ritiene che:

  1. L’obiettivo di riduzione del 55% delle emissioni al 2030, per quanto impegnativo, è ancora insufficiente rispetto alla gravità e alle conseguenze della emergenza climatica;
  2. la assoluta mancanza di consapevolezza dipende colpevolmente dai media e dalle funzioni politiche ed istituzionali, nonché da strumentali posizioni e disinformazioni mirate volute da imprese con interessi nelle fonti fossili. La richiesta di XR Italia al governo, ai media e alle istituzioni è quella di “Dire la verità’” con chiarezza sulla emergenza e di prendere un impegno pubblico serio con numeri ed obiettivi annuali;
  3. La Long Term Strategy richiede analisi e discussione con i cittadini (ad esempio con delle apposite Assemblee dei Cittadini) e le associazioni ambientaliste e traduzione in obbiettivi concreti e misurabili, da riverificarsi con cadenza annuale.

Il contributo è a cura del gruppo nazionale scientifico di Extinction Rebellion Italia.

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