Mentre la Commissione Ue si prepara a presentare mercoledì prossimo la sua proposta di riforma del Patto di stabilità, i vertici del Mes rinnovano il suggerimento di cogliere questa occasione per costituire in seno all’organizzazione un fondo di stabilità che conceda prestiti a condizioni favorevoli ai Paesi dell’Eurozona alle prese con choc esterni. Come al solito, per ottenerli occorrerebbe essere in regola con le regole di bilancio e i criteri di sostenibilità del debito pubblico. Sullo sfondo c’è il rinnovo della richiesta che l’Italia ratifichi il trattato di riforma del Mes che è stato firmato da tutti i paesi dell’Eurozona il 27 gennaio 2021 e sarebbe dovuto entrare in vigore lo scorso gennaio dopo l’ok dei Parlamenti nazionali. Al momento mancano solo l’Italia e la Germania, dove però deve pronunciarsi la Corte Costituzionale.

La ratifica della riforma “è un impegno che l’Italia ha già preso: ci aspettiamo che il governo italiano rispetti i suoi impegni”, ha detto un alto funzionario Ue in vista della riunione dell’Eurogruppo di lunedì prossimo, cui farà il suo esordio il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Un problema non da poco per il nuovo governo visto che Fratelli d’Italia e Lega sono sempre stati contrari ad approvare il testo che attribuisce al Mes la funzione di “paracadute per le banche in crisi e la possibilità di concedere prestiti precauzionali a Paesi con un debito “sostenibile”.

Nel frattempo il segretario generale del Mes, Nicola Giammarioli, sul sito dell’organismo ha rilanciato la proposta lanciata in maggio dagli economisti Florian Misch e Martin Rey: costituire, usando le risorse del Meccanismo, un fondo di stabilità che consenta ai Paesi in difficoltà di avere uno spazio di manovra per affrontare gli effetti delle crisi anche in mancanza delle risorse di bilancio che ha a disposizione – per fare un esempio – la Germania. “Il fondo di stabilità – scrive Giammarioli – potrà concedere prestiti a Paesi dell’Eurozona a condizioni favorevoli per fare fronte a shock esterni”. E riempirà il vuoto attualmente esistente nell’architettura dell’area euro a causa della mancanza di una capacità finanziaria di intervento finalizzata alla stabilizzazione dei singoli Paesi. Potrebbe essere costituito senza chiedere ulteriori risorse ai cittadini e ai Paesi e senza che sia necessaria alcuna modifica dei Trattati.

Il nuovo fondo, che potrebbe essere operativo subito poiché non richiederebbe l’accumulo di risorse prima di procedere alle prime erogazioni, avrebbe anche la funzione di disincentivare il cosiddetto ‘azzardo morale‘, cioè la tentazione da parte dei soggetti beneficiari di un ricorso sconsiderato all’ampliamento del deficit e del debito pubblico. Per ottenere la concessione di prestiti, i beneficiari dovranno rispettare criteri predefiniti che comprendono il rispetto delle regole di bilancio e la sostenibilità del debito pubblico.

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