La Germania ha chiesto al governo italiano “di prestare velocemente soccorso” ai migranti naufraghi soccorsi dalla nave ‘Humanity 1‘. È quanto si legge in una lettera di risposta di Berlino, resa nota nel corso della trasmissione Il cavallo e la torre di Rai3, alla richiesta avanzata dall’Italia di farsi carico delle persone salvati sulle navi Ong che battono bandiera tedesca e norvegese. Risale ormai a 8 giorni fa la direttiva del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che intimava alle navi umanitarie di tenersi alla larga dalla acque italiane. E la premier Giorgia Meloni ha parlato apertamente di “navi pirata“. “Se fai la spola tra le coste africane e l’Italia per traghettare migranti – ha accusato – violi apertamente il diritto del mare e la legislazione internazionale. Se poi una nave Ong batte bandiera, poniamo, tedesca, i casi sono due: o la Germania la riconosce e se ne fa carico o quella diventa una nave pirata”.

Adesso arriva la dura replica del governo tedesco: “Per il governo federale – si legge – le organizzazioni civili impegnate nel salvataggio di migranti forniscono un importante contributo al salvataggio di vite umane nel Mediterraneo“. “Salvare persone in pericolo di vita è la cosa più importante”, prosegue il testo arrivato da Berlino. Che poi sottolinea: “Secondo le informazioni fornite da Sos Humanity sulla nave ‘Humanity 1’, battente bandiera tedesca, attualmente ci sono 104 minori non accompagnati. Molti di loro hanno bisogno di cure mediche”. “Abbiamo chiesto al governo italiano di prestare velocemente soccorso“, conclude la lettera.

La Farnesina, d’intesa con il Ministero dell’Interno, informa di aver inviato per iscritto, con nota ufficiale, all’Ambasciata della Repubblica Federale tedesca la richiesta di avere un quadro compiuto della situazione a bordo della “Humanity 1” in vista dell’assunzione di eventuali decisioni. In particolare, è stato richiesto di conoscere al più presto informazioni di dettaglio sulle persone presenti a bordo della nave, sulle zone marine in cui ha operato la nave, se vi siano persone vulnerabili a bordo e se sia stata già avanzata richiesta di protezione internazionale.

La direttiva emanata dal Viminale riguardava una settimana fa le navi Humanity 1 e Ocean Viking. Si è aggiunta successivamente la Geo Barents e ora sono complessivamente 985 i migranti soccorsi in mare in stand by sulle tre imbarcazioni che incrociano a poche miglia dalle coste siciliane. “A bordo ci sono tanti bambini e c’è chi ha bisogno di cure immediate”, premono le Ong che hanno indirizzato molteplici richieste di un porto a Italia e Malta, tutte andate a vuoto. E il ministro Piantedosi – è il Viminale che deve assegnare il porto – ribadisce il suo ‘niet’: “Non possiamo farci carico dei migranti raccolti in mare da navi straniere che operano sistematicamente senza alcun preventivo coordinamento delle autorità”, ha ribadito oggi in un’intervista al Corriere della Sera.

Sulla Humanity 1 (bandiera tedesca) i naufraghi raccolti sono 179. La situazione a bordo si va facendo via via più difficile: ci sono oltre cento minori, il più piccolo di soli sette mesi, che stanno “soffrendo di stress psicologico. Hanno bisogno di un porto ora”, dicono dalla nave. La Ocean Viking (bandiera norvegese) ospita invece 234 migranti. Sos Mediterranee, la ong francese che la gestisce, chiede da tempo un porto, considerando che tra i salvati c’è chi è in mare da ben 12 giorni. “È un obbligo per gli Stati fornire il ‘place of safety’ alle navi che sono state impegnate in operazioni di ricerca e soccorso e che trasportano a bordo i sopravvissuti”, ricorda Nicola Stalla, coordinatore del team. Medici senza frontiere, che gestisce la Geo Barents (bandiera norvegese, 572 persone recuperate), puntualizza che il team di bordo “ha tempestivamente contattato e informato sia le autorità marittime maltesi, responsabili della zona Sar in cui si sono svolte le attività di salvataggio, che le autorità italiane”. Sulla nave ci sono oltre 60 minori, tre donne incinte e casi che richiedono un intervento immediato.

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