Una maratona globale per chiedere la liberazione del fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, che dopo aver rivelato, nel 2010, 700mila documenti segreti del governo americano, che permettono di far emergere crimini di guerra e torture, non ha più conosciuto la libertà e rischia di perderla per sempre, se verrà estradato negli Stati Uniti.

Prende il via questa mattina alle 9 con musica, balletti, flash mob, assemblee di piazza, poesie, interviste, proiezioni di film e dibattiti.

Sono attesi interventi di Stella Assange, moglie del fondatore di WikiLeaks, Noam Chomsky, Fidel Narvaez, l’ex console dell’Ecuador a Londra che ha passato sei anni nell’ambasciata con Julian Assange, John Rees, coordinatore della campagna per la sua liberazione, l’artista Davide Dormino, il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury, il presidente della Federazione Nazionale della Stampa, Beppe Giulietti, gli attivisti di Free Assange Italia. Il nostro giornale ha aderito con un intervento di Stefania Maurizi previsto per le 16.

Tra gli organizzatori dell’iniziativa c’è l’agenzia di stampa internazionale Pressenza, la rivista Left, che, con il suo direttore Simona Maggiorelli, parteciperà alla maratona con molti interventi, tra cui: Free Assange Italia, Vauro, Moni Ovadia, Alessandro Bergonzoni, Beppe Giulietti, Vincenzo Vita, Amnesty.

“Stiamo facendo breccia”, dice al Fatto Quotidiano Patrick Boylan di Free Assange Italia, “continuiamo così!”.

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“24 ore per Assange”, la maratona globale per chiedere la sua liberazione: rivedi l’intervento integrale della giornalista Stefania Maurizi

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