L’impresa c’è, ma l’Inter al Camp Nou sfiora il capolavoro: finisce 3 a 3 contro il Barcellona, con i nerazzurri che avrebbero potuto però tranquillamente vincere e qualificarsi agli ottavi con due turni d’anticipo. Anzi, avrebbe meritato la vittoria l’Inter: sfrontata e autorevole sul campo dei Blaugrana (una sorta di This must be the place) in grado di contenere e colpire in maniera cinica, a parte dieci minuti tra il primo e il secondo tempo.

Dall’inizio infatti l’Inter prova a infilarsi nelle maglie larghe del Barcellona conscia di doversi assumere dei rischi contro una squadra costretta da attaccare: per caratteristiche, è un po’ un déjá vu. Tanto che Mkhtaryan diventa decisivo dietro e non in attacco salvando sulla linea un colpo di testa perfetto di Lewandowski su calcio d’angolo dopo dieci minuti.

Ma la squadra di Inzaghi è più concreta e meno fumosa di quella di Xavi e va a un passo dal gol al ventesimo con Dzeko, sempre lui, che anticipa tutti su una situazione di palla da fermo e coglie la traversa piena e poi la linea di porta. Sui contropiede l’Inter potrebbe fare malissimo, tipo quando Barella con caparbietà strappa un pallone e lo porta avanti in superiorità numerica, ma la gestione non è delle migliori e Dumfries servito defilato spara su Ter Stegen.

Sfiora il gol anche Raphinha con l’Inter che nel finale del primo tempo cala e, dopo un salvataggio di Onana su Pedri, il Barcellona trasforma una palla innocua in un’azione micidiale che porta al gol Dembelè.

Ma l’Inter c’è e in apertura di secondo tempo Barella fa un taglio pazzesco e di sinistro gela Ter Stegen. Il lancio con cui lo serve Bastoni forse è anche meglio del gol. Una rete importantissima in un momento in cui i nerazzurri si stavano abbassando troppo, lasciando come alla fine del primo tempo l’iniziativa al Barcellona. E allora la squadra di Inzaghi ritrova l’autorevolezza di giocarsela alla pari: soffrendo ma senza farsi schiacciare e ripartendo in maniera pericolosissima. Potrebbe passare addirittura in vantaggio prima con Skriniar da calcio d’angolo e poi con Dumfries che spreca una situazione molto favorevole.

Ma il gol del vantaggio arriva quando l’Inter riconquista una nuova palla sulla trequarti e Lautaro lanciato da Calhanoglu spara un destro violentissimo che si infila in porta dopo aver colpito entrambi i pali. Fortunato però il Barcellona quando Lewandowski colpisce Bastoni all’81esimo e trova il gol del pareggio.

Ma l’Inter è infinita: Onana, forse poco elegante come portiere ma assai efficace, lancia Lautaro di piede al 90esimo, l’argentino vede l’inserimento di Gosens che insacca di sinistro il 3 a 2. Dura poco il vantaggio interista: Lewandowski si avvita in area e segna il 3 a 3 di testa. Il Barcellona, in sostanza, è tutto in questo magnifico attaccante e nel talento immenso di Pedri. Avrebbe addirittura la possibilità del 4 a 3 finale l’Inter, ma Asslani sbaglia clamorosamente.

Certo, qualificarsi agli ottavi con due turni d’anticipo sarebbe stato grandioso e farlo al Camp Nou ancora di più, ma questo punto è comunque importantissimo visto che basterà vincere a San Siro contro il Viktoria Plzen o sperare che il Barcellona non vinca contro il Bayern.

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