Dopo lo Scheherazade, il maxi yacht di oltre 140 metri del valore di 650 milioni bloccato nei mesi scorsi, la Guardia di Finanza ha congelato Villa Altachiara, la residenza di Portofino che fu della contessa Vacca Agusta e ora è di proprietà dell’oligarca russo Eduard Yurevich Khudaynatov, considerato molto vicino a Vladimir Putin e inserito nella black list dell’Ue. Il provvedimento, disposto dal Comitato di sicurezza finanziaria ed eseguito dalla Gdf, riguarda anche villa Serena nel quartiere Parioli di Roma, un’auto di lusso e il capitale sociale di una società di Portofino per un valore complessivo di 57 milioni.

I provvedimenti di congelamento non sono scattati solo per Khudaynatov: la Guardia di Finanza ha infatti eseguito una misura analoga nei confronti di Grigory Vikotorovitsi Berezkin, presidente del consiglio di amministrazione di Esn, un gruppo di private equity che ha investimenti in settori che vanno dai media all’energia, dalle infrastrutture alla petrolchimica, dall’informatica alle risorse naturali. In particolare, a Berezkin è stato congelato un complesso immobiliare a Sirmione, il paese sul lago di Garda in provincia di Brescia, per un valore di oltre 15 milioni di euro. L’immobile sarebbe riconducibile proprio all’oligarca russo, anche lui inserito nella black list dell’Unione europea, anche se formalmente è intestato ad alcune società estere.

Villa Altachiara era stata la residenza della scomparsa della contessa Francesca Vacca Agusta, che morì precipitando dalla scogliera nel parco della villa a picco sul mare nel 2001. Fu costruita nel 1874 da Lord Carnarvon, nobile e collezionista d’arte inglese che finanziò la spedizione in Egitto che portò alla scoperta della tomba di Tutankhamon nella Valle dei Re.

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