È stato scoperto un nuovo coronavirus che potrebbe infettare l’uomo, in una specie di pipistrelli che vive in Russia. Il virus è stato chiamato Khosta-2 e sebbene l’agente patogeno sia molto simile al SARS-CoV-2 (il virus alla base del Covid-19), questo sembra essere resistente ai vaccini contro il Covid finora esistenti. A individuarlo, gli scienziati della Washington State University. La notizia è stata riportata sulla rivista Plos Pathogens.

Nel 2020, già erano stati scoperti due virus che vivevano in pipistrelli a ferro di cavallo vicino al Parco nazionale di Sochi, chiamati Khosta-1 e Khosta. Questi nuovi virus fanno parte della famiglia dei sarbecovirus, la stessa classe di coronavirus responsabile dell’epidemia di SARS del 2002-2004, nonché di Covid-19. In questo nuovo studio, gli scienziati della Washington State University hanno dato analizzato “questi strani virus” e hanno scoperto che è probabile che siano più pericolosi del previsto. Considerando la somiglianza col coronavirus SARS-CoV-2 e con altri sarbecovirus coinvolti in epidemie, il team guidato da Michael Letko, autore dello studio e virologo della Washington State University ha testato il Khosta-2 con le cellule umane, scoprendo che la proteina S o Spike del virus si aggancia al recettore ACE-2, permettendo la penetrazione dell’RNA virale e la conseguente infezione. Gli scienziati hanno così deciso di esporre il Khosta-2 agli anticorpi ottenuti da persone vaccinate contro il coronavirus, compresi quelli derivati dalla più recente variante Omicron, al fine di verificarne la capacità neutralizzante.

In nessun caso, tuttavia, il virus Khosta-2 è stato neutralizzato dalle immunoglobuline Covid, pertanto, qualora dovesse compiere lo spillover, saremmo esposti all’infezione e a una nuova, potenziale pandemia. “La nostra ricerca dimostra che i sarbecovirus che circolano nella fauna selvatica al di fuori dell’Asia – anche in luoghi come la Russia occidentale, dove è stato trovato il virus Khosta-2 – rappresentano una minaccia per la salute globale e per le campagne vaccinali in corso contro il Sars-CoV-2”, ha dichiarato Michael Letko. La scoperta del Khosta-2 evidenzia quindi la necessità di sviluppare vaccini universali per proteggere contro i sarbecovirus in generale, piuttosto che contro le sole varianti conosciute del Sars-CoV-2, raccomandano gli autori.

Lella Simone

Lo studio

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