“Un governo taglia-tasse che dà la priorità alla crescita economica e punta su un nuovo approccio fiscale per una nuova era”. A tradurre in azioni concrete la promessa della nuova premier Liz Truss ci prova il nuovo cancelliere dello scacchiere (l’equivalente del nostro ministro dell’economia, ndr) Kwasi Kwarteng che oggi ha presentato la sua “mini-finanziaria” alla Camera dei Comuni. Un pacchetto di riforme ambiziose, che include il taglio alle tasse più cospicuo dal 1972 e agevolazioni fiscali per 45 miliardi di sterline (circa l’ 1,5% del PIL). Un intervento choc che ha lasciato a bocca aperta a britannici ed economisti e affondato la sterlina ai minimi da 37 anni, soprattutto perché la manovra è stata presentata senza il minimo accenno alla sua copertura finanziaria. Un bel problema per un paese che importa la gran parte del gas e del cibo che consuma. Ieri la Banca d’Inghilterra ha alzato i tassi dello 0,5%, meno delle attese, e ga ufficialmente pronunciato la parola ‘recessione’. Il ‘rilancio della competitività economica’ del Regno Unito pianificato da Kwarteng passa attraverso misure controverse ma di alto valore politico per il governo della nuova ‘Lady di Ferro” Truss che ha rimpiazzato Boris Johnson proprio in nome di un radicale thatcherismo

Ricchi sempre più ricchi, e i poveri… si vedrà L’idea del governo Truss è quella della cosiddetta ‘trickle down economics’, in pratica defiscalizzare il mondo della finanza e delle grandi imprese in modo che la ricchezza prodotta “sgoccioli” anche sulle fasce meno abbienti creando nuove opportunità. Nell’ambito di questo approccio il cancelliere ha anche eliminato il famigerato tetto ai bonus corrisposti ai banchieri della City che era stato introdotto dopo la crisi finanziaria del 2008 e i conseguenti salvataggi pubblici. L’obiettivo dichiarato è quello di ‘attrarre più banchieri a lavorare a Londra, “pagando le tasse in Regno Unito, piuttosto che in altri paesi europei”

Il governo ha cassato l’aumento previsto sulla corporate tax, l’imposta sulle società, con il proposito di favorire gli investimenti e la creazione di posti di lavoro. Già dall’aprile del 2023 i 629mila contribuenti più ricchi che guadagnano oltre 150mila sterline all’anno, saranno esonerati dall’imposizione fiscale più alta del 45% – che sarà abolita e sostituita da un’ aliquota del 40%, attualmente applicata ai redditi sopra le 50mila sterline. Ridotta anche l’aliquota base dei redditi più bassi (per chi guadagna dalle 20mila alle 50mila sterline) che passa dal 20% al 19%. Nel complesso la riforma premia però i ceti abbienti. Come scrive su Twitter Jo Maugham, direttore di The Good Law Project: “La finanziaria di Liz Truss significa che coloro che guadagnano un milione di sterline all’anno si metteranno 54.400 sterline in tasca mentre chi ne guadagna 25mila risparmierà un equivalente di 280 sterline.’ Difficile immaginare una risposta peggiore all’emergenza carovita”

Emergenza energia – Quello che interessa veramente alle famiglie, è riuscire a passare l’inverno senza dissanguarsi per pagare cibo e riscaldamento. Il pacchetto energetico stanziato dalla mini finanziaria Truss conferma il congelamento delle bollette ad un tetto di 2.500 sterline per due anni stanziando a tal fine 60 miliardi di sterlineo che però saranno interamente a carico delle casse pubbliche. I colossi energetici sono stati infatti esentati dalla cosiddetta ‘windfall tax’ la tassa sui profitti extra delle aziende che producono gas ed elettricità, che potranno anche godere di un pacchetto di liquidità di emergenza garantito dal governo e banca d’Inghilterra. “Rimuovere il tetto sui profitti dei banchieri, il taglio delle corporate tax e il rigetto della windfall tax, e’ il segnale impietoso che avremo un inverno di indigenza per milioni di persone non perché siamo un paese povero ma perché abbiamo sempre più disuguaglianza sociale” ha commentato l’ex premier laburista Gordon Brown.

In tutto i 45 miliardi della manovra saranno finanziati attraverso un indebitamento da record, in un momento in cui la Banca d’Inghilterra e’ stata costretta ad alzare i tassi di interesse dal 1,75 al 2.25%, il livello più alto degli ultimi 40 anni per tenere a freno l’inflazione galoppante. L’opposizione laburista ha gioco facile nel replicare: “I Tory stanno perpetrando un feroce circolo di stagnazione – ha detto il cancelliere ombra Rachel Reeves – il governo ha confermato che i costi per il congelamento delle bollette energetiche saranno finanziati attraverso l’indebitamento senza intoccare gli ingenti profitti dei giganti dell’energia. I produttori di petrolio e gas faranno un brindisi al cancelliere mentre ai lavoratori arriverà il conto. L’indebitamento è superiore a quello che possiamo permetterci nel momento in cui sono aumentati i tassi di interesse, e il cancelliere si rifiuta di pubblicare le previsioni della commissione economica indipendente sull’impatto che la manovra avrà sulle nostre finanze pubbliche, sulla crescita economia e sull’inflazione, questo budget è un menu senza prezzi”

Rilancio degli investimenti – Il governo Truss punta ad ‘attrarre investimenti’ spingendo l’accelerazione di progetti infrastrutturali e con l’istituzione di 40 zone di investimento nel paese, dove lo sviluppo sarà defiscalizzato per le imprese. Per noi italiani la buona notizia è che gli stranieri che fanno shopping in Gran Bretagna non dovranno più pagare l’Iva. “Non possiamo continuare con 15 anni di crescita anemica – un approccio fiscale più semplice ed intelligente può pagare e le imprese saranno pronte a massimizzare gli incentivi agli investimenti – ha commentato Tony Danker, direttore della CBI la Confindustria britannica – la mini finanziaria non è perfetta e siamo solo agli inizi ma il Cancelliere ha dato il segnale che ci saranno ulteriori proposte economiche quest’autunno e queste saranno vitali per sostenere la crescita”.

Molti a Westminster definiscono quella di Truss una scommessa pericolosa del governo verso le elezioni: riusciranno i tagli delle tasse della Truss a far ripartire l’economia in tempo per il 2024? Mentre ci pensano, i britannici potranno per il momento berci su, visto che sarà congelata la tassa sugli alcolici per 600 milioni di sterline, e potranno risparmiare 7 pence su una pinta, 38 pence su una bottiglia di vino, 1,35 sterline su una bottiglia di superalcolici. Almeno i pub per ora sono salvi.

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