Diverse squadre dei vigili del fuoco sono intervenute per spegnere un grosso incendio divampato nei pressi dell’ingresso dell’ospedale “Monsignor Dimiccoli” di Barletta in una struttura dismessa della Protezione civile realizzata per far fronte alla pandemia da Covid. I locali sono vuoti da oltre un anno e anche la strumentazione medica, si apprende da fonti sanitarie, non ci sono più presenti. L’unico reparto adiacente è quello della rianimazione, i cui pazienti sono stati spostati nelle sale operatorie. “Non c’è stato nessun problema per i pazienti che, in via precauzionale – ha spiegato il direttore sanitario della struttura, Emanuele Tatò – sono stati allontanati dalla zona a rischio e posti in aree sicure, nessun problema neppure con l’ossigeno che è stato chiuso e messo in isolamento. La situazione – ha concluso Tatò – è sotto controllo e attendiamo dai vigili del fuoco di capire cosa sia successo”.
Cronaca - 13 Settembre 2022
Barletta, in fiamme struttura Covid dell’ospedale: spostati i pazienti ricoverati in Rianimazione – Video
La Playlist Cronaca
- 18:48 - Lectio Mattarella: "Solo con Europa unita futuro di pace"
Messina, 22 gen. (Adnkronos) - (dall'inviata Elvira Terranova) - Arriva da Messina il monito del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: "Solo con un’Europa unita ci sarà un futuro di pace e benessere" perché "gli Stati europei singolarmente non sono in grado di fornire risposte adeguate alle sfide del presente”. L'occasione è la lectio doctoralis durante l'inaugurazione dell'anno accademico all'Università di Messina. Dopo avere ricevuto, dalle mani della rettrice, Giovanna Spatari, la toga accademica, il Capo dello Stato ha preso la parola, e rivolgendosi agli studenti, ha spiegato che "l'Europa deve rimanere unita, nella consapevolezza della sua forza e della sua identità peculiare", perché “soltanto uniti i paesi membri potranno continuare ad assicurare ai loro cittadini, come avviene da settant’anni, un futuro di pace e di diffuso benessere”.
"L'attuale assetto dell'amministrazione europea sconta l'assenza di uno spazio politico europeo effettivamente integrato, di soggetti politici realmente di livello europeo, di un'opinione pubblica europea che non si riduca alla semplice sommatoria delle diverse sensibilità nazionali", spiega il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della Lectio sull'Europa. "Nei singoli contesti nazionali - ha sottolineato - si continua troppo spesso a considerare l'Unione europea come un soggetto estraneo agli Stati membri e non - quale effettivamente essa è - come il prodotto della loro interazione e cooperazione, costruita nel tempo sulla base di scelte democraticamente assunte, volontariamente, dai parlamenti e dai governi nazionali; e dalle istituzioni europee, anch'esse costituite ed operanti per volontà e con il contributo fondamentale degli Stati nazionali".
Poi ribadisce che dall'Ue sono state "compiute scelte coraggiose superando concezioni miopi identità nazionale". "Si è soliti affermare che l’Unione europea si è costruita e si costruisce nei momenti di crisi e di emergenza. Questo è, in parte, certamente vero. In tempi recenti, la crisi finanziaria e la pandemia sono state l’occasione per compiere scelte coraggiose, superando concezioni miopi dell’identità e dell’interesse nazionale", spiega Mattarella. "Questa attitudine non appare tuttavia più sufficiente. Il tornante della storia che stiamo attraversando richiede di trarre le dovute conseguenze dalla consapevolezza, che gli Stati europei singolarmente non sono in grado di fornire risposte adeguate alle sfide del presente".
"Nel marzo 2017 sono stati celebrati a Roma i sessant’anni dalla firma dei Trattati d’origine. In quella occasione, rivolgendo un saluto ai Capi di Stato e di Governo presenti, mi sono permesso di dire che i Paesi dell’Unione si dividono in due categorie: i Paesi piccoli e quelli che non hanno ancora compreso di essere piccoli anch’essi". "Soltanto uniti potranno continuare ad assicurare ai loro cittadini, come avviene da oltre settant’anni, un futuro di pace e di diffuso benessere", sottolinea ancora Mattarella, nel suo intervento all'Università di Messina.
Elenca anche i vantaggi che derivano dall'Ue: "Abbiamo avuto rapidamente i vaccini durante il Covid, i nostri figli vanno in Erasmus, i finanziamenti più cospicui agli atenei arrivano da Bruxelles, siamo più sicuri della nostra alimentazione" e "l’Unione impone standard rigorosi di sicurezza alimentare e si preoccupa di assicurare controlli diffusi ed efficaci. Ci sentiamo sicuri anche per quanto riguarda i farmaci e la loro sperimentazione in virtù del coordinamento tra le agenzie del farmaco dei diversi Stati dell’Unione”. Anche i nostri voli sono sicuri, “per via delle regole imposte dall’Agenzia europea per la sicurezza aerea, possiamo viaggiare senza passaporto e senza costi aggiuntivi per telefonare”. Per non parlare del Next Generation Ue.
Il Capo dello Stato spiega anche che "La limitata coscienza politica, che l'Unione ha di sé stessa condiziona il suo operare concreto e la rende troppo spesso non adeguatamente risoluta - e quindi tempestiva - dinanzi alle grandi sfide che gli Stati e i popoli europei si trovano ad affrontare. Eppure, quanto sta avvenendo a livello internazionale, dove prevalgono dinamiche fortemente conflittuali e perfino distruttive, fa emergere, per contrasto, la decisiva importanza della comunanza di valori e di principi che rendono gli Stati europei naturalmente vicini e necessariamente solidali nell'affermare i valori di democrazia, dignità umana, libertà, equità sociale, pace".
Poco prima il Presidente emerito della Corte costituzionale Gaetano Silvestri, durante la laudatio a Mattarella ha spiegato: "Sul dispersivo sistema delle autonomie, il Presidente Mattarella ha tracciato nel suo discorso le linee fondamentali del ruolo di coordinamento dei prefetti, della rete delle istituzioni locali e dei loro apparati amministrativi. Non più strumenti accentratori del governo nazionale, ma essenziali elementi di raccordo per l'efficienza e l'efficacia dei servizi delle singole amministrazioni, finalizzati al soddisfacimento dei diritti civili e sociali delle comunità locali".
Mentre il Presidente della Regione, Renato Schifani, prima di lasciare l'università, ha sottolineato: "Il conferimento del dottorato honoris causa al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha sempre legato il suo nome ai valori più alti della democrazia, rientra pienamente nello spirito della Conferenza di Messina del 1955. Quel consesso, settanta anni fa, diede il via alla nascita dell'attuale Unione europea che oggi è chiamata a guardare sempre più al Mediterraneo come bacino geografico vitale per il suo futuro. È importante che il Capo dello Stato lo abbia sottolineato nella sua lectio doctoralis di fronte alla comunità accademica di Messina, città protagonista del processo di costituzione dell'Ue e del diritto comunitario".
- 18:48 - Giustizia: Magi a Nordio, 'debolezza Stato è ricatto Almasri, non indulto e amnistia'
Roma, 22 gen. (Adnkronos) - "Così come con schiettezza e coraggio abbiamo sostenuto la separazione delle carriere, con altrettanta schiettezza e coraggio però diciamo a Nordio che dissentiamo profondamente dalle sue parole di oggi ancora espresse qui in quest’aula rispetto alla questione delle carceri italiane". Lo ha detto il Segretario di +Europa, Riccardo Magi, intervenendo nell’aula di Montecitorio dopo le comunicazioni alla Camera del ministro Carlo Nordio sull'amministrazione della giustizia.
"Noi crediamo che nella situazione in cui vivono le carceri si dimostri la bancarotta dello Stato italiano e la bancarotta dello stato di diritto e non possiamo accettare di ascoltare un ministro dire che l’amnistia significherebbe un incentivo alla recidiva perchè i dati sugli effetti dell’ultimo indulto, quello del 2006, dicono l’esatto opposto. Nordio ha anche parlato dell’amnistia come della manifestazione della debolezza dello Stato: allora chiediamo al ministro che cos’è invece la scarcerazione del generale Almasri Habish, se non della enorme, sconfinata, debolezza di uno Stato e della sua ricattabilità”.
“Al ministro consigliamo di non diventare la foglia di fico delle responsabilità politiche sul caso di questa scarcerazione, perché quello che è avvenuto nelle ultime ore è un blitz politico che ha riportato con un volo dello Stato italiano una persona accusata dalla Corte Penale internazionale di gravissimi reati. Non bastano le spiegazioni che sono arrivate: Nordio e il governo italiano - ha concluso Magi - dimostrino che siamo uno Stato forte e non uno Stato ricattabile”.
- 18:46 - Migranti: Piantedosi in Parlamento su Almasri prossima settimana
Roma, 22 gen. (Adnkronos) - In seguito alle interlocuzioni avvenute tra il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, la presidenza del Senato, la presidenza della Camera e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, si è concordato che nel corso della prossima settimana il ministro Piantedosi farà un’informativa parlamentare sul caso del comandante libico Najeem Osema Almasri Habish.
- 18:45 - Migranti: Fratoianni, 'Piantedosi su Almasri? A p. Chigi forse non capiscono italiano...'
Roma, 22 gen. (Adnkronos) - "Probabilmente a Palazzo Chigi non comprendono bene l’italiano, forse alla conferenza stampa delle opposizioni avremmo dovuto parlare anche in arabo: deve essere la presidente del consiglio dei ministri a spiegare al Parlamento, all’opinione pubblica italiana e alla comunità internazionale il pasticcio sul criminale libico Almasri. Servono a poco le giustificazioni goffe del ministro Nordio di oggi e domani chissà che cosa dal ministro Piantedosi". Così Nicola Fratoianni di Avs.
- 18:28 - Consulta: sconvocata seduta Parlamento domani, rinvio a giovedì 30
Roma, 22 gen. (Adnkronos) - E' stata sconvocata la seduta comune del Parlamento fissata per domani per l'elezione di 4 giudici della Consulta. A quanto si apprende da fonti parlamentari, una nuova seduta si terrà giovedì prossimo 30 gennaio alle 9.
- 18:19 - Clima: Boccia, 'decisioni Trump devastanti, aumentano responsabilità Pd in Italia e in Ue'
Roma, 22 gen. (Adnkronos) - “Il neo presidente degli Stati Uniti Donald Trump non ha perso tempo ad annunciare una serie di ordini esecutivi, compreso il ritiro dall'Accordo di Parigi. Con il clima, la salute e le stesse condizioni di sopravvivenza del pianeta sempre più a rischio e di fronte ai fenomeni atmosferici estremi, si tratta di una decisione devastante". Lo ha detto il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd, introducendo l’evento “Chi non si ferma é perduto” sui cambiamenti climatici, organizzato dai senatori Pd in collaborazione con Deputati Pd e Fondazione Demo.
"Trump ha anche annunciato che taglierà i fondi alla transizione ecologica e che il gas e il petrolio sono il futuro. Sembra di essere tornati negli anni Sessanta e Settanta. Gli Stati Uniti, che sono tra i principali responsabili delle emissioni storiche di CO₂, avrebbero una responsabilità morale e politica maggiore rispetto ad altri Paesi. Ma Trump ha deciso di ignorare completamente il costo umano e ambientale della crisi climatica che è sotto gli occhi di tutti. Dopo il fallimento della Cop29 di Baku, dove la Premier Meloni ha ribadito di voler abbracciare un approccio di ‘neutralità tecnologica’ aumenta la nostra responsabilità, per ciò che rappresentiamo come Pd in Italia e in Europa nel gruppo dei Socialisti e Democratici, per fare in modo che le istituzioni europee continuino ad avanzare sui temi ambientali".
"Il negazionismo climatico rischia di compromettere non solo le politiche ambientali e di innovazione, ma anche le condizioni atmosferiche e di vita in Italia, in Europa, nel mondo. Lo dimostrano le inondazioni, le tempeste, gli uragani, la siccità. Ciò che preoccupa non é solo il negazionismo di fronte alla realtà, ma il fatto che sul negazionismo siano costruite le politiche industriali della destra. Tocca all’Ue non arrendersi, riprendere protagonismo”.
- 18:09 - San Siro, stretta per piano fattibilità: Milan e Inter al lavoro per lo stadio
(Adnkronos) - A che punto siamo per lo stadio di Milano? Per il futuro di San Siro, l'appuntamento è ora a febbraio. Milan e Inter sono oggi allineate sull’acquisto del "Meazza" e dell’area su cui sorge lo stadio e nelle prossime settimane verrà presentato un piano di fattibilità, con tanto di relazione tecnica sulla questione.
Come spiegato dal sindaco di Milano Giuseppe Sala a fine 2024, l’Agenzia delle entrate ha stimato il valore in 197 milioni complessivi (73 per la struttura di San Siro e 124 per le aree). Nonostante la stima, che ha dato un valore nominale all’area, restano però dei problemi e la situazione non è del tutto priva di interrogativi. L'idea, accolta dal Comune di Milano, è quella della rifunzionalizzazione del "Meazza", con parziale demolizione e costruzione di un nuovo stadio. L’opzione San Siro è al momento prioritaria per il Milan e per l’Inter e i due club sono al lavoro per formalizzare i prossimi passaggi. Come la formalizzazione dell'offerta vincolante, che ancora non c'è stata.
L’ultima notizia, di pochi giorni fa, fa riferimento alle verifiche e ai carotaggi nel Parco dei Capitani, l’area verde accanto a San Siro (su cui potrebbe sorgere il nuovo stadio). Sopralluoghi in programma e legati proprio alla presentazione del piano di fattibilità, a livello tecnico ed economico, su cui si stanno concentrando le energie delle due società. Verifiche dovute e necessarie, per controllare lo stato dei terreni prima di avanzare nell’iter ed evitare problemi successivi.
Per Milan e Inter, San Siro resta la prima opzione. Ma ha una scadenza, visto che per i rossoneri c’è sempre San Donato sullo sfondo come piano B. E i nerazzurri, in caso di ostacoli, non avrebbero problemi a virare di nuovo su Rozzano. Tra il club di via Aldo Rossi e il Comune di San Donato è stato stipulato un accordo di programma con Regione, Città metropolitana, Ferrovie dello Stato e Autostrade e si procede. Non a caso, il presidente del Milan Paolo Scaroni ha chiarito a dicembre che si tratta di un “piano B” e nell’ultimo bilancio è stata dedicata al progetto San Donato una quota di 55 milioni. L’accordo di programma va così avanti e in estate, con ogni probabilità, il club sceglierà la strada definitiva. Questo perché a ottobre – allo scoccare dei 70 anni dall’edificazione delle storiche e riconoscibili rampe che avvolgono San Siro - scatterà il vincolo posto dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della città metropolitana di Milano sul secondo anello. Come noto, da quel momento San Siro non sarà più modificabile e il progetto attuale delle due squadre cadrebbe (piuttosto difficile ipotizzare la costruzione di un altro stadio accanto, nella stessa area). È il motivo per cui il Milan tiene le due porte aperte, fiducioso che almeno uno dei due progetti vada in porto. Anche se a San Donato (come a San Siro, del resto) non tutti i residenti sono favorevoli alle novità. (di Michele Antonelli)