Iniziano nel migliore dei modi gli Europei di nuoto a Roma. Dopo l’argento del nuoto sincronizzato, nelle prime finali del nuoto in corsia gli azzurri hanno conquistato un oro, un argento e un bronzo e dopo la prima giornata sono in testa al medagliere dedicato pari con l’Ungheria.

400 misti maschili
Dopo 20 anni l’Italia è tornata sul tetto d’Europa dei 400 misti. Si è aperta così la rassegna continentale. Alla prima occasione gli azzurri hanno fatto subito centro grazie ad Alberto Razzetti. Il ligure ha preso il comando fin dalla frazione a delfino per poi conservare il margine a dorso e a rana e chiudere in 4’10”60 con uno stile libero devastante che ha infranto le speranze di rimonta di David Verraszto. A condire una gara memorabile per i colori azzurri è stato Pier Andrea Matteazzi, bronzo in 4’13″29 alle spalle dell’ungherese.

4×200 stile libero maschile
Arrivata in finale con il miglior tempo dopo le batterie della mattinata, l’Italia partiva con i favori del pronostico nella finale della 4×200 stile libero maschile. Gli azzurri, però, non avevano fatto i conti con l’Ungheria e con un grande Kristóf Milák. Il magiaro è stato autore di una frazione finale fantastica da 1’44″42 che ha negato l’oro agli Azzurri. È quindi argento per l’Italia di Marco De Tullio, Lorenzo Galossi, Gabriele Detti e Stefano Di Cola. Proprio quest’ultimo ha fatto la differenza in ultima frazione grazie a un parziale di 1’45″36 portando l’Italia sul secondo gradino del podio davanti alla Francia.

I transalpini erano partiti alla grande dopo le prime due frazioni dove sembrava avessero ipotecato il successo, ma poi hanno dovuto subire il ritorno prima degli ungheresi e poi degli italiani. L’Italia dal canto suo ha offerto una gara regolare sempre nelle posizioni di vertice fin dal primo cambio con De Tullio. A seguire il classe 2006 Galossi ha faticato rispetto alla batteria, ma è comunque riuscito a mantenere la staffetta azzurra in zona medaglie. In terza, Detti ha rimontato chiudendo il gap con le altre nazionali e permettendo a Di Cola di partire quasi alla pari con gli avversari. Dopo essere stato a lungo in quarta posizione, alle spalle anche della Svizzera, il marchigiano nell’ultima vasca ha fatto valere un finale più incisivo conquistando l’argento in 7’06″25.

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