Matteo Basetti futuro ministro della Salute? “Se qualcuno me lo chiedesse, sarei ovviamente onorato, lusingato e a disposizione per dare una mano come tecnico”. Il direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova si candida a successore di Roberto Speranza. Prima confessa il suo interessa parlando all’Adnkronos Salute, poi in un’intervista al Corriere della Sera conferma: “Credo che storicamente i ministri della Sanità che hanno lavorato meglio, siano stati dei medici: Elio Guzzanti, Girolamo Sirchia, Umberto Veronesi. Tanto più in questo momento, tra Covid e vaiolo delle scimmie, serve un tecnico. E un infettivologo a maggior ragione. Non c’è il tempo perché un politico arrivi e capisca come funziona il meccanismo, magari circondandosi di consulenti”. Bassetti non smentisce nemmeno i contatti con alcuni politici – “ho molti rapporti” – e spiega: “Come ho detto a chi ha pensato a me, la mia disponibilità in questo momento è di offrire un aiuto in chiave tecnica”. Chi ha pensato a Bassetti? I rumors fanno trapelare un corteggiamento di Italia Viva e di Fratelli d’Italia. Fonti del partito di Giorgia Meloni però smentiscono: “Nessuna candidatura è stata proposta all’infettivologo Matteo Bassetti da parte di FdI”.

Parlando al Corriere, Bassetti sottolinea di essere “un liberale” e rispetto ai contatti con Fratelli d’Italia dice: “La questione specifica dei miei contatti preferisco resti riservata. Certo, se non condividere le posizioni di Speranza significa essere di centrodestra, allora sono di centrodestra“. FdI smentisce un’ipotetica candidatura dell’infettivologo, che però a sua volta mostra di gradire di più un chiamata da tecnico nella futura squadra di governo: “Candidarsi? Vediamo. Diciamo che preferirei essere chiamato come tecnico. Il ministero della Salute dovrebbe essere trattato come quello dell’Economia: per scegliere chi lo guida, prima si individua la competenza poi eventualmente l’area politica”. Le principale critiche infatti sono rivolte proprio a Speranza: “Ha fatto una riforma che è un disastro, una riforma populista che parte già fallita. È la dimostrazione della distanza che c’è tra chi governa la salute e chi lavora nella sanità. Serve un cambio radicale”.

Parlando all’Adnkronos Salute, Bassetti ricorda anche il suo lavoro con il presidente della Liguria, Giovanni Toti: “In questi anni al fianco del presidente Toti ho dato una mano per quanto riguarda la politica sanitaria in ambito Covid“. L’infettivologo sostiene “la necessità di un nuovo modo di gestire Covid nel prossimo autunno, all’insegna di una “convivenza” con il virus che rende necessario “cambiare le regole”. Insomma, secondo lo specialista “sono tante le cose che possono essere migliorate, rispetto a quanto fatto fino ad oggi”. Parole che piacciono soprattutto al centrodestra. “Ho già detto, e lo ribadisco – conclude Bassetti – che al ministero della Salute penso sarebbe meglio ci andasse un tecnico, perché non c’è tempo di aspettare che qualcuno si impratichisca della materia”.

Articolo Precedente

Regionali Sicilia, Musumeci si ritira e l’asse Lega – Forza Italia lancia Prestigiacomo. Ira di Meloni: “Era sulla sulla Sea Watch col Pd”

next
Articolo Successivo

Piccolotti: “Su di me putrido fango. La mia corsa? Decide il partito”. Di Biase: “Maschilista descrivermi come lady Franceschini”

next