Più politici, dirigenti, staff e giornalisti, che società civile. In piazza a Roma, per sostenere il presidente del Consiglio Mario Draghi e spingere affinché rimanga a Palazzo Chigi, c’erano circa duecento persone o poco più.

La manifestazione presentata come ‘spontanea‘, in realtà, è un ritrovo della galassia centrista. Da Italia Viva – con la delegazione composta dalla capogruppo Maria Elena Boschi, Ivan Scalfarotto ed Ettore Rosato – passando per Azione – con il leader Carlo Calenda in prima linea – fino a +Europa (con Riccardo Magi e il segretario Benedetto Della Vedova), nella piazza romana di San Silvestro, a pochi passi da Camera e Senato, pur senza simboli di partito, a rivendicare per la continuità sono soprattutto i leader di centro e i suoi parlamentari.

A organizzare la manifestazione uno studente di Scienze politiche, romano di 20 anni, Manfredi Mumolo, in realtà già candidato per Azione al VII municipio della Capitale e intervenuto all’ultima edizione della Leopolda di Matteo Renzi. “Poca società civile? Non abbiamo messo un target di partecipazione, è già un successo essere qui a metà luglio e mobilitazione le persone”, taglia corto.

Mentre è Maria Elena Boschi a rivendicare: “Aspettiamo mercoledì in Parlamento, noi andiamo avanti, ora con la società civile”, che però in piazza si fa vedere poco. Intanto è stato lo stesso Calenda a ironizzare, dopo le divisioni e le polemiche nel campo centrista, soprattutto tra Iv e Azione: “Solo Manfredi poteva organizzare una reunion tra noi…”. Con la Boschi a confermare, sarcastica: “Abbiamo trovato un federatore”.
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