Sovente si è portati a pensare che il cambiamento, l’evoluzione, parta dalla somma di tante piccole cose ma non sempre è così. Nel cammino verso la transizione ecologica e l’autentica digitalizzazione accade anche che un momento importante si verifichi in una struttura che tutto è tranne che piccola. E’ quanto sta succedendo all’Interporto della Toscana Centrale sito a Prato, un’area dedicata alla logistica che occupa 780 mila metri quadrati pur trovandosi a poche centinaia di metri dalla stazione centrale della città.

In questa area transitano più di duemila TIR ogni giorno con un volume davvero enorme di merci movimentate 24 ore su 24. Da questo interporto parte una interessante rivoluzione che sfrutta appieno le nuove tecnologie e fa della digitalizzazione e della sostenibilità fatti concreti e non solo parole. In concerto con una nutrita serie di partner tecnici di assoluto rilievo quali TIM, Cisco, Navya, Estra (il provider di energia più strutturato nella regione) e molti altri il management dell’Interporto di Prato sta intervenendo su tutti gli aspetti che possano migliorare e rendere più efficiente la propria presenza sul territorio.

Grazie alla collaudata sperimentazione della rete 5G in atto a Prato, ad esempio, TIM può fornire un costante e velocissimo flusso di informazioni che aiutano ad essere più efficaci nelle operazioni così come Cisco provvede alla digitalizzazione del circuito di telecamere e sensori in grado di monitorare gli ingressi dei mezzi e indicare i percorsi più vantaggiosi verso i rispettivi stalli arrivando persino ad identificare ogni singolo autista di TIR predisponendo, eventualmente, i servizi a quest’ultimo dedicati.

Ma all’Interporto di Prato il futuro si approssima rapidamente: lo shuttle elettrico a guida autonoma della francese Navya, ad esempio, ha dimostrato realmente quanto può essere valido per lo spostamento di persone e di merci all’interno della struttura e l’ENAV sta per sperimentare la consegna in città di pacchi grazie a droni volanti a guida autonoma che potranno sfruttare un “corridoio” privilegiato offerto dal fiume che costeggia l’Interporto arrivando fino al centro dell’abitato. La consegna de “l’ultimo miglio” viene garantita anche da una flotta di compatti veicoli commerciali elettrici prodotti dalla piemontese Regis che si caratterizzano per la grande duttilità d’impiego: ne è un ottimo esempio il mezzo allestito come ufficio dell’anagrafe comunale (nella foto) in grado di raggiungere anche anguste vie del centro storico e fornire i propri servizi ai cittadini.

L’elettrificazione dei veicoli, anche quelli di maggiori dimensioni e pesi viene vissuta a Prato come un processo da seguire rapidamente e così stanno per essere installate, in collaborazione con Estra, una serie di colonnine di ricarica fast già ad oggi pronte a fornire fino a 300 kW/h ma, in prospettiva, capaci di erogare anche 500 kW/h per batterie di grande capacità che potrebbero equipaggiare TIR elettrici e si prospetta anche la possibilità di rifornire di idrogeno i prossimi mezzi pesanti dotati di fuell cells. Insomma, all’Interporto di Prato il cambiamento assume un ruolo concreto e fondamentale per rendere l’hub toscano della logistica all’avanguardia a livello europeo.

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