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Ultimo aggiornamento: 13:36 del 26 Giugno 2022

Covid, Ciccozzi: “Governo dovrebbe rendere obbligatorie mascherine al chiuso finché curva contagi non cala. Non si scherza sulla salute”

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“Con Omicron 5, nel mezzo di un’ondata ancora in crescita, la mascherina nei luoghi chiusi e in presenza di aggregamento di persone è l’unica cosa che ci salva. Io ritengo che il governo in questo momento dovrebbe rendere obbligatorie le mascherine al chiuso finché la curva non scende. C’è purtroppo molta confusione. Ma la salute delle persone è una cosa seria, non possiamo scherzare su questo ”. È la posizione espressa a “Rotocalco 264”, su Cusano Italia Tv, da Massimo Ciccozzi, epidemiologo del Campus biomedico di Roma, circa la decisione del governo sull’uso delle mascherine al chiuso.

Ciccozzi aggiunge: “Il vaccino ha fatto un grande lavoro togliendo i sintomi della malattia grave, ma non scongiura il contagio e lo sapevamo. Ricordo che chi ha preso Omicron 1 si può tranquillamente reinfettare con Omicron 5. Ma non capisco perché, quando c’è un aumento di contagi, e ormai sono due anni e mezzo che viviamo questa situazione, arrivano le incertezze. C’è chi dice una cosa, c’è chi dice un’altra. Bisogna fare chiarezza. Poi la politica fa il suo lavoro, ma il lavoro dello scienziato è dare informazioni giuste, vere e reali – continua – Sulle mascherine la politica ha passato la palla a noi, rendendo obbligatorio l’uso delle mascherine nei mezzi di trasporto e raccomandando il loro utilizzo negli aerei, come se questi non fossero mezzi di trasporto. È ovvio che sia una decisione finalizzata a incrementare il turismo e i viaggi in aereo. Questo lo capisco, però noi dobbiamo fare il nostro lavoro di scienziati”.

Critico il parere dell’epidemiologo anche sulla proposta avanzata dal sottosegretario alla Salute Costa circa l’eliminazione della quarantena: “Con un rialzo dei contagi come quello attuale non si può dare lo stop alla quarantena degli asintomatici. Sicuramente arriveremo a toglierla più in là, quando ci saranno meno contagi e a patto che i sintomi rimangano questi. Togliendo la quarantena, si potrà uscire dopo 2 o 3 giorni, ma sempre usando la mascherina – puntualizza – perché bisogna sempre salvaguardare gli altri. Noi non dobbiamo sempre e solo pensare a noi stessi, ma anche gli altri. È un tema che Papa Francesco ha sempre detto, ridetto e stradetto negli ultimi 2 anni. A volte lo facciamo e ci riusciamo. Altre volte no per qualche motivo forse più politico che scientifico. Io prego tutti di andare su questa strada perché queste sono battaglie che si vincono solo tutti insieme”.

Ciccozzi poi traccia la situazione attuale: “Siamo nel pieno dell’ondata di Omicron 5, ma era prevedibile. Noi stiamo vivendo quello che è stato vissuto in Portogallo prima noi, quindi avremo un innalzamento dei contagi, un picco probabile tra 3-4 settimane e infine il plateau e la discesa dei casi. Se rimane questa variante, come tutti noi speriamo e pensiamo da buoni evoluzionisti, dopo la fine di luglio avremo una specie di rumore di fondo con contagi fisiologici proprio per l’endemizzazione del virus. Ma non ci sarà nulla di grave se resterà questa variante – conclude – i sintomi sono noti e leggermente più impegnativi rispetto a quelli di Omicron 1: febbre un po’ più alta, mal di testa, talvolta diarrea, astenia, tosse simile alla faringite dopo il quarto giorno. Le terapie intensive non sono assolutamente in aumento. Aumentano invece i ricoveri ordinari perché spesso una persona anziana colpita da Omicron 5, se ha febbre alta, specialmente il sabato e la domenica va in Pronto Soccorso. Viene contata come una persona ricoverata per covid, ma in realtà resta in ospedale una o due notti e poi viene dimessa, a meno che non ci siano patologie importanti pregresse”.

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