“La Santa Sede non ha dubbi sul fatto che un mondo libero dalle armi nucleari sia necessario e insieme possibile. In un sistema di sicurezza collettiva non c’è posto per armi nucleari e altre armi di distruzione di massa”. Papa Francesco torna a spendersi per la pace e il disarmo in un messaggio inviato alla prima riunione degli Stati parte del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, in corso a Vienna. “Le armi nucleari sono una responsabilità costosa e pericolosa”, scrive il pontefice “Rappresentano un moltiplicatore di rischio che fornisce solo l’illusione di una sorta di pace. Qui, desidero riaffermare che l’uso delle armi nucleari, così come il loro mero possesso, è immorale“.

“Cercare di difendere e garantire stabilità e pace attraverso un falso senso di sicurezza e un “equilibrio del terrore“, sostenuto da una mentalità di paura e sfiducia, finisce inevitabilmente per avvelenare i rapporti tra i popoli e ostacolare ogni possibile forma di dialogo reale”, ha sottolineato Bergoglio nel messaggio. Il possesso di armi nucleari, ha osservato, “porta facilmente a minacce del loro utilizzo, diventando una sorta diricatto” che dovrebbe essere ripugnante alle coscienze dell’umanità. Se questo processo di disarmo non sarà profondo e completo, e non raggiungerà le anime stesse degli uomini, è impossibile fermare la corsa agli armamenti o ridurre gli armamenti o – ed è questo l’essenziale – in definitiva abolirli del tutto. Tutti devono collaborare sinceramente allo sforzo di più livelli”.

“Qualunque sia il nostro ruolo o status, ognuno di noi ha vari gradi di responsabilità: come possiamo immaginare di premere il pulsante per lanciare una bomba nucleare?”, prosegue il messaggio. “Come possiamo, in buona coscienza, impegnarci nella modernizzazione degli arsenali nucleari? È giusto che questo Trattato riconosca anche che l’educazione alla pace può svolgere un ruolo importante, aiutando i giovani a diventare consapevoli dei rischi e delle conseguenze delle armi nucleari per le generazioni attuali e future. I trattati sul disarmo esistenti sono più che semplici obblighi legali. Sono anche impegni morali basati sulla fiducia tra gli Stati e tra i loro rappresentanti, radicati nella fiducia che i cittadini ripongono nei loro governi, con conseguenze etiche per le generazioni attuali e future dell’umanità”.

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