A un giorno dall’attacco di Luigi Di Maio al leader del Movimento 5 stelle (senza mai nominarlo) e dalla risposta di Giuseppe Conte, il ministro degli Esteri torna a parlare del Movimento 5 stelle. “Io mi son permesso semplicemente di porre dei temi e aprire un dibattito su alcune questioni come la Nato, la guerra in Ucraina, la transizione ecologica e ho ricevuto insulti personali come quelli che ho visto sui giornali stamattina – ha detto ai giornalisti a margine di una visita a Castellamare – Io temo che M5s rischi di diventare la forza politica dell’odio una forza politica che tra l’altro nello statuto ha il rispetto della persona. Credo che dobbiamo parlare dei temi, il nostro elettorato è disorientato perché quando si pongono dei temi ci sono attacchi personali e questo non è accettabile”. Quindi Di Maio ha continuato: “Non è chiara qual è la nostra ricetta per il Paese, ci sarà perché nella coalizione di maggioranza siamo molti partiti il Pd sale e noi scendiamo. Forse perché non abbiamo ben chiare le ricette per il nostro Paese”.

Parlando del doppio mandato, Di Maio ha concluso dicendo: “Questa è una forza politica che oggi non sta guardando al 2050 ma è una forza politica che sta guardando indietro, si sta radicalizzando. Che senso ha cambiare la regola del secondo mandato? Io invito gli iscritti a votare secondo i principi fondamentali del Movimento perché questa è una forza che si sta radicalizzando all’indietro”.

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