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Bonus 200 euro, l’incentivo sarà automatico solo per i dipendenti pubblici: per i privati serve un’autocertificazione (IL MODULO)

Per i dipendenti pubblici il decreto legge fiscale approvato dal cdm mercoledì prevede invece il riconoscimento automatico, come già previsto per pensionati e percettori del reddito di cittadinanza
Bonus 200 euro, l’incentivo sarà automatico solo per i dipendenti pubblici: per i privati serve un’autocertificazione (IL MODULO)
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Sono circa 31,5 milioni i potenziali beneficiari del bonus di 200 euro previsto dal Decreto aiuti, che sarà versato a luglio. Per i dipendenti privati, che riceveranno l’anticipo dal datore di lavoro, l’erogazione non sarà però automatica: è necessaria un’autocertificazione con la quale il lavoratore dichiari di averne diritto in quanto il suo reddito non supera i 35mila euro e di non essere pensionato o beneficiario del reddito di cittadinanza, categorie a cui i 200 euro saranno versati automaticamente da Inps. L’incentivo spetta una volta sola anche nel caso in cui il beneficiario abbia più rapporti di lavoro. Il modulo dovrà contenere i dati anagrafici, il codice fiscale e il nome del datore di lavoro. Un fac-simile (vedi sotto) del modello di autocertificazione è stato elaborato dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro. Anche stagionali, cococo, lavoratori domestici e dello spettacolo e venditori a domicilio dovranno fare domanda.

Per i dipendenti pubblici il decreto legge fiscale approvato dal cdm mercoledì prevede invece il riconoscimento automatico. La norma specifica che il meccanismo automatico vale solo per “i dipendenti delle pubbliche amministrazioni i cui servizi di pagamento delle retribuzioni del personale siano gestiti dal sistema informatico del ministero dell’Economia”.

Per professionisti e lavoratori autonomi non ci sono ancora i dettagli dei requisiti richiesti: servirà una norma attuative. Le coperture per le loro indennità ammontano a soli 500 milioni per cui è molto probabile che il limite di reddito sarà più basso.

La misura contro il carovita prevede un esborso per le casse dello Stato di 6,3 miliardi di euro. Per finanziarlo il governo ha ritoccato al rialzo il contributo straordinario a carico dei produttori, importatori e rivenditori di energia elettrica, di gas e di prodotti petroliferi, che sale dal 10 al 25%.

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