Le richieste di accesso alle detrazioni previste dal Superbonus 110% hanno superato la cifra finora stanziata dai governi Conte e Draghi per il finanziamento della misura. L’ultimo rapporto dell’Enea mostra infatti che al 31 maggio erano in corso 172.450 interventi edilizi incentivati che porteranno a detrazioni per 33,7 miliardi di euro. In base ai calcoli dell’Ufficio parlamentare di bilancio, le coperture messe in campo ammontano a 33,3 miliardi (vedi tabella). E il premier non sembra intenzionato a rifinanziare la misura, che pure con la legge di Bilancio per il 2022 ha prorogato: negli ultimi mesi ha sostenuto che è colpevole di aver fatto aumentare i costi degli interventi edilizi – i prezzi però sono saliti anche nel resto d’Europa – e fatto intendere che il meccanismo alimenta le truffe, cosa smentita dai dati in base ai quali la stragrande maggioranza delle frodi ha riguardato il bonus facciate e il “normale” ecobonus per i quali erano previsti pochissimi controlli.

Tornando ai dati Enea, i lavori condominiali avviati chiedendo il bonus rappresentano il 48,9% del totale degli investimenti (26.663) mentre i lavori negli edifici unifamiliari e nelle unità immobiliari funzionalmente indipendenti sono rispettivamente 91.444 e 54.338. La regione con più lavori avviati è la Lombardia (26.432 edifici per un totale di oltre 5 miliardi di euro di investimenti ammessi a detrazione), seguita dal Veneto (21.555 interventi e 2,9 miliardi di euro d’investimenti) e dal Lazio (15.504 interventi già avviati e 2,8 miliardi di euro di investimenti).

Intanto il Movimento 5 Stelle, che con Riccardo Fraccaro lanciò il Superbonus nel 2020, spinge perché il governo sblocchi il meccanismo della cessione dei crediti di imposta che è stato notevolmente limitato ufficialmente in chiave anti frode. I deputati Patrizia Terzoni, Angela Masi, Riccardo Fraccaro e Luca Sut hanno presentato un emendamento al decreto Aiuti in base al quale i crediti “possono formare oggetto di cessioni integrali o parziali di una o più singole annualità, anche successivamente alla prima comunicazione all’Agenzia delle Entrate”. Inoltre si prevede per i crediti oggetto di acquisto successivamente al 1° gennaio 2022 la possibilità da parte dei soli soggetti bancari e assicurativi di un ulteriore utilizzo al termine di ciascun periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2022, e non oltre il 31 dicembre 2026, per sottoscrivere emissioni di Btp. Si chiede anche di estendere la possibilità di cedere i crediti alle Pmi che sono clienti degli istituti di credito.

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