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Napoli, 13enne litiga con un altro ragazzo e lo picchia al volto con un tirapugni

Quando i carabinieri sono arrivati a casa dell'adolescente a Casoria, dopo essere risaliti alla sua identità grazie alla visione delle immagini di videosorveglianza, hanno trovato nell'abitazione anche un coltello a serramanico, uno a farfalla e uno multilama, due pistole giocattolo e una katana. Intanto un altro arresto per la rissa a Marechiaro del 15 maggio
Napoli, 13enne litiga con un altro ragazzo e lo picchia al volto con un tirapugni
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Ha infilato un tirapugni e lo ha colpito in pieno volto durante un litigio, provocandogli una ferita al sopracciglio giudicata guaribile in 5 giorni. L’ultimo episodio di violenza che coinvolge due minorenni arriva da Casoria, in provincia di Napoli, dove un 13enne ha picchiato in strada un ragazzo di 4 anni più grande di lui.

Quando i carabinieri sono arrivati a casa dell’adolescente, dopo essere risaliti alla sua identità grazie alla visione delle immagini di videosorveglianza, hanno trovato nell’abitazione anche un coltello a serramanico, uno a farfalla e uno multilama, due pistole giocattolo e una katana.

Il supporto delle telecamere è stato determinante anche per recuperare due tirapugni: il giovane li aveva nascosti in villa comunale a Casoria, ai piedi di un albero. I militari dell’Arma stanno indagando per accertare i motivi della lite e comprendere anche perché il giovane avesse nascosto gli altri due tirapugni.

Intanto, sempre a Napoli, il giudice per le indagini preliminari del tribunale partenopeo ha emesso una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un presunto protagonista della rissa – avvenuta lo scorso 15 maggio e scatenata da futili motivi – sulla spiaggia di Marechiaro, nel quartiere Posillipo del capoluogo campano.

Nell’episodio di violenza sono rimasti gravemente feriti due minorenni, di 16 e 17 anni, entrambi accoltellati, mentre il terzo ferito, un ragazzo di 18 anni, ha riportato ferite al corpo e agli arti giudicate guaribili in 15 giorni. Le indagini sono state svolte dalla Squadra mobile di Napoli e dagli agenti del commissariato San Ferdinando attraverso l’ascolto di testimoni identificati sul posto, l’acquisizione delle immagini riprese dagli impianti di videosorveglianza presenti in zona e le ispezioni sui cellulari dei soggetti coinvolti.

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