La vittoria di Jarno Trulli nel 2004 sulla Renault, gli incidenti di Michael Schumacher e Fernando Alonso nel Tunnel, i trionfi buttati via da Nigel Mansell e Ayrton Senna tra salita Beaurivage e Portier nei GP 1984 e 1988, Alberto Ascari finito nelle acque del porto con la Lancia nel 1955, la vittoria di Lewis Hamilton sulla Mercedes nel 2019 in ricordo di Niki Lauda. Sono solo alcuni dei tantissimi fatti accaduti nel Gran Premio più famoso di tutti: quello di Montecarlo. Una presenza fissa sin da quando la Formula 1 è nata (nel lontano 1950) e assente solo nelle edizioni 1951, 1953, 1954, con il Covid che ha costretto alla cancellazione della gara nel 2020.

Leclerc, maledizione della gara di casa da sfatare
Montecarlo è anche la gara di casa di Charles Leclerc, che qui però non è quasi mai arrivato a tagliare la linea del traguardo. Solo nel 2018, all’esordio in F1 da pilota Alfa Romeo-Sauber, chiuse 18esimo, in tutte le altre edizioni con la Ferrari è stato costretto al ritiro. Nel 2021 riuscì a centrare la pole position prima di andare a sbattere alle Piscine, e pochi minuti dal via della gara (il giorno seguente) rinunciò per i problemi alla trasmissione, con Max Verstappen vincitore davanti a Carlos Sainz. Arriva nell’appuntamento di casa con voglia di riscatto, dopo tre gare – Imola, Miami e Barcellona – vinte dall’olandese, ora davanti insieme alla Red Bull nelle classifiche Piloti e Costruttori. In Spagna la gara era in pieno controllo del ferrarista, prima della rottura 28esimo giro della turbina e dell’MGU-H, il generatore elettrico che recupera energia dai gas di scarico. L’ultima vittoria della Rossa delle nove complessive conquistate qui è datata 2017, con successo di Sebastian Vettel.

Ferrari-Red Bull, chi è favorita?
Nella pista-passerella del Principato, la Ferrari potrebbe essere la favorita – e c’è la possibilità che domenica piova durante la gara – data l’agilità nelle curve di medio-alto carico e un posteriore molto stabile, in grado di garantire poi un’ottima trazione (fondamentale insieme a una guida senza sbavature, per non trovare poi il guardrail). Il pacchetto di aggiornamenti portato da Maranello al Montmeló, inoltre, ha dimostrato di aver funzionato, tanto che è stato trovato il giusto assetto in grado di non far consumare troppo le gomme, problema visto a Imola e Miami. Conterà moltissimo inoltre la qualifica, per partire davanti sullo stretto circuito cittadino monegasco: altro aspetto in favore del Cavallino, quasi sempre più veloce della Red Bull in questo inizio di stagione nella caccia alla pole (l’ultima in Spagna conquistata da Leclerc). La Red Bull, agile soprattutto nei rettilinei, ha dalla sua la capacità di scaldare bene le gomme su un asfalto dal poco grip. E in una corsa, dove la strategia conta moltissimo, può dire la sua come a Barcellona, quando Verstappen, con un Drs difettoso, è comunque riuscito a piazzarsi davanti a tutti grazie a una tattica a tre soste.

Mercedes, probabile un altro weekend difficile
Per la Mercedes, invece, è probabile un altro weekend complicato, data la difficoltà vista nei settori guidati del Montmeló (specialmente il terzo) a causa del surriscaldamento delle gomme. E anche il pacchetto di aggiornamenti non ha risposto presente, tanto che Stoccarda ha chiuso 33 e 54 secondi dietro al vincitore Verstappen con rispettivamente George Russell (terzo) e Lewis Hamilton (quinto). Se Montecarlo è stata quasi sempre presente in calendario, a differenza di altri due storici circuiti come Spa e Silverstone non ha ancora cambiato layout in modo significativo, mantenendo la velocità media più bassa di qualsiasi altra pista e poche vie di fuga, motivo per cui è notoriamente difficile effettuare sorpassi. Il set di gomme Soft-Medie-Hard scelto per la gara è quello più morbido, dato che le strade della località non stressano e usurano i pneumatici Pirelli come in Spagna, dove le temperature dell’asfalto sono arrivate intorno ai 50 gradi. Per questi motivi, ci si può aspettare il ritorno della strategia a una sosta, anche se le diverse Safety Car che potrebbero entrare in pista per eventuali incidenti potrebbero influenzare il numero e i tempi dei pit-stop.

Le curve più difficili: Saint Devote, uscita Tunnel e Tabaccaio
Data la difficoltà nei sorpassi a Montecarlo – negli ultimi 40 anni la media è stata di 10 cambi di posizione per gara – se i piloti davanti potrebbero optare per le gomme Soft, chi è nelle retrovie potrebbero scegliere le Hard per compiere più giri e cercare di sopravanzare le vetture davanti che rientrano prima ai box. Quella di Monaco è la corsa più corta della stagione – 260 km contro gli oltre 300 usuali – con le vetture che passeranno tra le memorabili curve Mirabeau, Sainte Devote, Piscine, Noghes, Tabaccaio e Rascasse. Le frenate più dure sono alla 1, 10 e 12, ovvero Saint Devote, la chicane all’uscita del Tunnel e il Tabaccaio: dove a velocità comprese tra i 235-287 chilometri orari si scende tra gli 87-170 orari, secondo i dati dell’italiana Brembo. In palio per Red Bull e Ferrari c’è tanto: la possibilità di ritornare in testa per Maranello dopo aver perso le vette Piloti e Costruttori, la possibilità di allungare per il team anglo-austriaco, che a Baku (il GP dell’Azerbaigian è in programma per il 12 giugno) potrebbe avere la pista poi a suo favore, dati i lunghi rettilinei.

Classifica Piloti: Verstappen 110, Leclerc 104, Pérez 85, Russell 74, Sainz 65, Hamilton 46, Norris 39, Bottas 38, Ocon 30, Magnussen 15, Ricciardo 11, Tsunoda 11, Gasly 6, Vettel 4, Alonso 4, Albon 3, Stroll 2, Zhou 1, Schumacher-Latifi 0

Classifica Costruttori: Red Bull 195, Ferrari 169, Mercedes 120, McLaren 50, Alfa Romeo 39, Alpine 34, AlphaTauri 17, Haas 15, Aston Martin 6, Williams 3.

Gli orari del weekend (diretta su Sky Sport F1, canale 207 Sky)

Venerdì 27 maggio

Ore 14-15: Libere 1
Ore 17-18: Libere 2

Sabato 28 maggio

Ore 13-14: Libere 3
Ore 16-17: Qualifiche (Differita ore 18.30 su TV8)

Domenica 29 maggio

Ore 15: Gara (Differita ore 18 su TV8)

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