La Russia “ha scelto di collocarsi fuori dalle regole” ma continuano a essere necessari “distensione” per “interrompere le ostilità” e “ripudio della guerra” per tornare alla situazione precedente al 24 febbraio, giorno in cui Vladimir Putin ha dato il via all’invasione dell’Ucraina. L’esempio da seguire è quello della Conferenza di Helsinki, ovvero: “Non prove di forza tra grandi potenze che devono comprendere di essere sempre meno tali”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto al Consiglio d’Europa, organismo da cui la Russia è stata recentemente espulsa, con un discorso quasi interamente incentrato sul conflitto in corso sul territorio ucraino.

“Distensione: per interrompere le ostilità. Ripudio della guerra: per tornare allo statu quo ante. Coesistenza pacifica, tra i popoli e tra gli Stati. Democrazia come condizione per il rispetto della dignità di ciascuno. Infine, Helsinki e non Jalta: dialogo, non prove di forza tra grandi potenze che devono comprendere di essere sempre meno tali”, ha detto il capo di Stato invitando a “prendere a prestito” le “parole della guerra fredda” per vedere “se ci possono aiutare a riprendere un cammino, per faticoso che sia”. In altre parole servirebbe “prospettare una sede internazionale che rinnovi radici alla pace, che restituisca dignità a un quadro di sicurezza e di cooperazione, sull’esempio di quella Conferenza di Helsinki che portò, nel 1975, a un atto finale foriero di positivi sviluppi”. E di cui fu “figlia la Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa”. Per Mattarella “si tratta di affermare con forza il rifiuto di una politica basata su sfere di influenza, su diritti affievoliti per alcuni popoli e Paesi e, invece, proclamare, nello spirito di Helsinki, la parità di diritti, la uguaglianza per popoli e persone”. Serve, ha spiegato Mattarella, “una nuova architettura delle relazioni internazionali, in Europa e nel mondo, condivisa, coinvolgente, senza posizioni pregiudizialmente privilegiate”.

Di fronte a un’Europa “sconvolta dalla guerra” però “nessun equivoco, nessuna incertezza è possibile”. Con “l’atroce invasione” dell’Ucraina, la Russia “ha scelto di collocarsi fuori dalle regole a cui aveva liberamente aderito, contribuendo ad applicarle”, ha aggiunto il presidente della Repubblica. “La deliberazione di questa Assemblea parlamentare di prendere atto della rottura intervenuta è coerente con i valori alla base dello Statuto dell’organizzazione, che indica la strada di una unione più stretta delle aspirazioni comuni ai popoli europei”, ha aggiunto. “La responsabilità della sanzione adottata (l’esclusione del Consiglio d’Europa, ndr) ricade interamente” sul governo russo. “Desidero aggiungere: non sul popolo russo, la cui cultura – ha precisato Mattarella – fa parte del patrimonio europeo e che si cerca colpevolmente di tenere all’oscuro di quanto realmente avviene in Ucraina”.

Ma proprio in questa situazione Mattarella si è detto “convinto” che “occorre sostenere e incoraggiare tutte le possibilità di negoziato – che vi sono anche se allo stato non c’è ottimismo – sperando che si aprano anche se ciò finora non è avvenuto”. Una trattativa che bisogna portare avanti “nel rispetto della sovranità e dell’indipendenza dell’Ucraina”. Perché “non si può arretrare dalla trincea della difesa dei diritti umani e dei popoli. La ferma e attiva solidarietà nei confronti del popolo ucraino e l’appello al Governo della Federazione Russa perché sappia fermarsi, ritirare le proprie truppe, contribuire alla ricostruzione di una terra che ha devastato, è conseguenza di queste semplici considerazioni”. Alla comunità internazionale “tocca un compito: ottenere il cessate il fuoco e ripartire con la costruzione di un quadro internazionale rispettoso e condiviso che conduca alla pace”, ha esortato il capo dello Stato invitando anche a rilanciare il ruolo dell’Onu.

“Se la voce delle Nazioni Unite – ha detto – è apparsa chiara nella denuncia e nella condanna ma, purtroppo, inefficace sul terreno, questo significa che la loro azione va rafforzata, non indebolita. Significa che iniziative, come quella promossa dal Liechtenstein e da altri 15 Paesi, per evitare la paralisi del Consiglio di Sicurezza dell’Onu vanno prese in seria considerazione”. Anche perché la guerra è “un mostro vorace” e “mai sazio” quindi potrebbe esserci la “tentazione di moltiplicare i conflitti è sullo sfondo dell’avventura bellicista intrapresa” da Mosca. “La devastazione – ha aggiunto Mattarella – apportata alle regole della comunità internazionale potrebbe propagare i suoi effetti se non si riuscisse a fermare subito questa deriva. Dobbiamo saper opporre a tutto questo la decisa volontà della pace. Diversamente ne saremo travolti”.

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