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Cts della giustizia penale, l’organismo voluto da Cartabia vede la luce col nuovo decreto Pnrr. E arriva anche il “gemello” per il civile

Ora che le due riforme processuali previste dal Piano hanno visto la luce, il governo vuole assicurarsi che raggiungano lo scopo per cui erano state pensate, quello di abbattere i tempi di definizione delle cause. Entrambi i consessi saranno formati "da un numero di componenti non superiore a quindici, che durano in carica tre anni" e non percepiranno nulla per la propria attività. E dovranno riferire al ministro con cadenza annuale
Cts della giustizia penale, l’organismo voluto da Cartabia vede la luce col nuovo decreto Pnrr. E arriva anche il “gemello” per il civile
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Si finanzia il Comitato tecnico-scientifico sul processo penale, la cui istituzione (rimasta lettera morta) era prevista dalla riforma Cartabia approvata a settembre 2021. E accanto si prevede la creazione di un Cts gemello sul processo civile finanziato allo stesso modo, che invece non compariva nella riforma del settore approvata a novembre. Sono le due novità in tema di giustizia contenute nella bozza dell’ultimo decreto legge sull’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), arrivata sul tavolo del Consiglio dei ministri di mercoledì. Ora che le due riforme processuali previste dal Piano hanno visto la luce (mancano ancora quella dell’ordinamento giudiziario, arrivata all’ultimo miglio, e quella della giustizia tributaria) il governo vuole assicurarsi che raggiungano lo scopo per cui erano state pensate, quello di abbattere i tempi di definizione delle cause.

E così il primo comma dell’articolo 36 inserisce nella riforma del processo civile una norma-fotocopia a quella che disciplina il Cts della giustizia penale: “Con decreto del ministro della Giustizia è costituito il Comitato tecnico-scientifico per il monitoraggio sull’efficienza della giustizia civile, sulla ragionevole durata del processo e sulla statistica giudiziaria, quale organismo di consulenza e di supporto nella valutazione periodica del raggiungimento degli obiettivi di accelerazione e semplificazione dei procedimenti civili”, recita il testo. L’organismo, si prevede, “promuove la riorganizzazione e l’aggiornamento del sistema di rilevazione dei dati concernenti la giustizia civile e assicura la trasparenza delle statistiche attraverso pubblicazioni periodiche e i siti Internet istituzionali”.

Entrambi i consessi saranno presieduti dal ministro o da un suo delegato e formati “da un numero di componenti non superiore a quindici che durano in carica tre anni (finora per il Cts penale non si specificava il numero di componenti, ndr)”. Che però non percepiranno nulla per la propria attività: “Ai componenti del Comitato non spettano compensi, gettoni di presenza o altri emolumenti comunque denominati”, specificano la vecchia e la nuova legge. Il tutto quindi sarà all’insegna del low cost, anche perché per il funzionamento di ciascuno dei due Cts si prevede nient’altro che “la spesa di euro 11.433,00 a decorrere dall’anno 2022″ e a valere sul bilancio triennale 2022-2024 (anche qui, finora il Cts penale non aveva avuto fondi in dotazione).

Sia il Cts civile che quello penale dovranno riferire “al ministro della Giustizia con cadenza annuale (…) in ordine all’evoluzione dei dati sullo smaltimento dell’arretrato pendente e sui tempi di definizione dei processi. Il ministro della Giustizia assume le conseguenti iniziative riguardanti l’organizzazione e il funzionamento dei servizi relativi alla giustizia necessarie ad assicurare il raggiungimento degli obiettivi di ragionevole durata del processo. I risultati del monitoraggio sono trasmessi al E dConsiglio superiore della magistratura, per le determinazioni di competenza in materia di amministrazione della giustizia e di organizzazione del lavoro giudiziario”.

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