La Guardia di Finanza ha eseguito un provvedimento di congelamento di beni, del valore di 105 milioni di euro, ai danni di Nikita Dmitrievich Mazepin, pilota di Formula 1, e di suo padre Dmitry Arkadievich Mazepin, vicino a Vladimir Putin e azionista di maggioranza di un impero petrolchimico. La misura è uno degli effetti delle sanzioni imposte dall’Unione europea nei confronti di cittadini russi.

La disposizione riguarda un complesso immobiliare ad uso residenziale a Portisco, in provincia di Olbia, che secondo gli accertamenti è intestato ad una società estera riconducibile ai due. Il 5 marzo scorso, alla luce della risposta europea all’invasione dell’Ucraina, la scuderia americana Haas aveva interrotto il rapporto con il 23enne Mazepin.

A regolare la materia del ““congelamento” delle risorse economiche è il decreto legislativo 22 giugno 2007, numero 109. Lo scorso marzo sono scattati i primi provvedimenti italiani con cui è stata stretta la morsa intorno agli uomini finiti nella black list dell’Ue: oligarchi e magnati russi legati a doppio filo a Vladimir Putin.

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