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Usa, l’Oklahoma verso il divieto totale di abortire: manca la firma del governatore repubblicano

Il parlamento, a maggioranza repubblicana, ha approvato un disegno di legge che vieta l'aborto in qualsiasi momento della gravidanza, con l'eccezione dei casi in cui serva per salvare la vita della madre. I trasgressori, se il provvedimento verrà approvato, potranno essere puniti con una multa fino a 100 mila dollari, con la reclusione fino a 10 anni o con entrambe le misure
Usa, l’Oklahoma verso il divieto totale di abortire: manca la firma del governatore repubblicano
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L’Oklahoma prosegue sulla strada verso il divieto totale dell’aborto: il parlamento dello stato del Midwest, a maggioranza repubblicana, ha infatti approvato un disegno di legge che vieta l’interruzione in qualsiasi momento della gravidanza, con l’eccezione dei casi di emergenza medica in cui serva per salvare la vita della madre.

I trasgressori, se il provvedimento verrà approvato con l’apposizione della firma del governatore repubblicano, Kevin Stitt, potranno essere puniti con una multa fino a 100mila dollari, con la reclusione fino a 10 anni o con entrambe le misure: l’approvazione del governatore è ritenuta probabile, dato che Stitt si è detto favorevole alla misura. In quel caso la legge entrerebbe in vigore il prossimo 26 agosto.

Negli ultimi anni, sotto l’amministrazione del precedente presidente, diversi Stati degli Usa hanno varato leggi molto restrittive nei confronti dell’aborto: in primis il Mississippi, che nel 2018 ha approvato un testo ora al vaglio della Corte Suprema, che dovrebbe decidere verso giugno. Dal 2 settembre scorso è in vigore anche in Texas una nuova legge che addirittura vieta l’interruzione di gravidanza dopo le 6 settimane: un testo che la Corte Suprema non ha bloccato e la cui validità è stata confermata anche dalla Corte d’Appello, dopo un’iniziale sospensione.

Sullo sfondo, ancora una volta il destino della storica sentenza ‘Roe v.Wade’ del 1973 con cui l’Alta Corte legalizzò l’aborto in America, stabilendo che gli stati Usa non possono vietarlo prima di 23-24 settimane di gravidanza, vale a dire in uno stadio in cui il feto non è ancora in grado di sopravvivere al di fuori del grembo materno. Una conquista per i diritti delle donne americane che aprì la strada anche a milioni e milioni di altre donne nel mondo, e che ora rischia di essere ridimensionata con queste limitazioni introdotte dagli Stati. Qualora il disegno di legge venga approvato, la misura si qualificherebbe come un intervento più rigido di quelli in vigore in Texas e Arizona, che vietano l’interruzione di gravidanza dopo la quindicesima settimana, senza nessuna eccezione.

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