Con 178 voti favorevoli, 5 contrari e 4 astensioni, l’aula del Senato ha approvato – in via definitiva – il disegno di legge che introduce la possibilità di iscrizione contemporanea a due diversi corsi di laurea, di laurea magistrale o di master, anche presso più università, scuole o istituti superiori ad ordinamento speciale. Il provvedimento, che era già stato approvato alla Camera lo scorso ottobre, permette di conseguire due titoli nello stesso periodo di tempo, ma questi ultimi non devono essere appartenenti alla stessa classe e ai corsi di specializzazione medica. La stessa possibilità è prevista anche per due corsi di diploma accademico, di primo o di secondo livello, presso le istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica. “L’approvazione di questo provvedimento”, ha commentato il ministro dell’Università e della ricerca, Maria Cristina Messa, “rappresenta un grande risultato che consente al nostro Paese di fare un passo in avanti nella formazione universitaria, in linea con il contesto internazionale. Vorrei prima di tutto ringraziare i parlamentari per la loro determinazione nel portare fino in fondo questo lavoro. Garantiamo così ai giovani di poter avere anche questa opzione, che una legge del 1933 rendeva impossibile” ha proseguito Messa.
Il testo approvato prevede che entro sessanta giorni il ministro dell’Università e della Ricerca, previo parere della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui), del Consiglio universitario nazionale (Cun) e del Consiglio nazionale degli studenti universitari (Cnsu), adotti un apposito decreto dove saranno disciplinate le modalità e criteri per consentire agli studenti la doppia iscrizione contemporanea, con particolare attenzione ai corsi che richiedono la frequenza obbligatoria, e per favorire il conseguimento di titoli finali doppi o congiunti. “Come ministero stiamo già lavorando per fornire quanto prima indicazioni agli atenei per consentire una prima applicazione della legge” ha specificato il ministro. Si prevede, poi, che a distanza di quattro mesi dalla conclusione del terzo anno accademico successivo a quello di entrata in vigore del provvedimento, il Ministro dell’università e della ricerca presenti alle Camere una relazione sullo stato di attuazione della legge e una valutazione dell’impatto. “Questa legge”, ha aggiunto il ministro Messa, “si inserisce in un pacchetto di riforme per l’università che stiamo portando avanti, da quella delle classi di laurea che punta sull’interdisciplinarietà a quella sulle lauree abilitanti per le professioni, per rendere il nostro sistema meno rigido e più rivolto alle esigenze e alle necessità formative delle studentesse e degli studenti”.