La Commissione europea ha inviato all’Italia e all’Ungheria, una lettera di messa in mora per la normativa sugli appalti pubblici. In particolare secondo la Commissione alcune delle nuove norme italiane, come le disposizioni sulle procedure negoziate senza gara d’appalto, non sono conformi alla legislazione dell’Ue in materia di appalti pubblici. La Commissione, che prende atto dei notevoli progressi compiuti dal l’Italia nell’adeguamento della legislazione nazionale al quadro comunitario degli appalti, invita l’Italia anche su questioni già sollevate, come il divieto per i subappaltatori di utilizzare altri subappaltatori. Italia e Ungheria hanno ora di due mesi per rispondere alle argomentazioni avanzate dalla Commissione. In caso contrario, la Commissione può decidere di emettere pareri motivati.

La normativa europea prevede che gli appalti pubblici al di sopra di una certa soglia vengano aggiudicati nel rispetto dei principi di trasparenza, parità di trattamento, libera concorrenza e non discriminazione. Nel garantire che gli Stati membri recepiscano correttamente queste direttive nelle loro legislazioni nazionali, la Commissione agisce per proteggere la concorrenza leale e promuovere un migliore rapporto qualità-prezzo per i soldi dei contribuenti, si legge in una nota dell’Esecutivo Ue.

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