Le terrificanti immagini che ci vengono da Bucha fanno pensare alla necessità di un cambiamento sostanziale dell’Onu e delle attuali istituzioni economiche mondiali, che siano in grado oggi di assicurare la pace.

Una pace che certamente non è garantita dall’attuale composizione dell’Onu, il cui Consiglio di sicurezza è formato da 15 membri, di cui cinque permanenti che dispongono di diritto di veto e sono Cina, Francia, Regno Unito, Russia e Stati Uniti, cioè cinque Paesi in pieno conflitto fra di loro, nonché dal Wto, dal Fondo monetario internazionale e dalla Banca mondiale degli investimenti.

Ed è da aggiungere che tutto questo avveniva sotto la supremazia del dollaro, divenuto l’unica moneta per gli scambi internazionali, per il fatto che tutte le monete dei vari Paesi erano convertibili in dollari e i dollari erano convertibili nell’oro di Fort Nox.

Una prima svolta essenziale è avvenuta con la dichiarazione di Richard Nixon, il quale da Camp David, il 15 agosto 1971, annunciò che il dollaro non sarebbe più stato convertito in oro. Di qui la conseguenza importante che il controvalore della moneta in circolazione veniva dato dalla ricchezza dei Paesi che emettevano moneta (e questa realtà si è mantenuta anche dopo l’ingresso dell’Italia nella moneta unica dell’Euro).

Da notare che progressivamente negli anni è venuto a formarsi un ampio mercato generale sul quale si sono affacciati nuove potenze economiche come la Cina, che presto ha ottenuto il sopravvento sulle altre nazioni, e l’India. La conseguenza è stata che la potenza economica del mercato ha superato di 20 volte il Pil di tutti gli Stati del mondo, condizionandone la relativa politica.

L’effetto negativo per la pace mondiale è stata la immissione sul mercato generale, da parte dei Paesi più deboli come l’Italia, di tutti i beni disponibili, compresi i beni demaniali che per loro natura sono inalienabili. Una inalienabilità che è stata aggirata con il sistema subdolo delle privatizzazioni volute soprattutto da Mario Draghi.

Su questa situazione di fatto ha inciso moltissimo la teorizzazione del principio neoliberista, il quale ha voluto dare massimo potere al mercato generale, distruggendo le economie dei vai popoli economicamente più deboli e mirando a un mercato gestito da multinazionali e dalla finanza, cioè da soggetti singoli, nonché dagli Stati che avevano mantenuto il loro potere economico.

In questo quadro l’aggressione della Russia contro l’Ucraina trova impreparati, sia le istituzioni tradizionali, sia l’immaginario collettivo, e si deve sottolineare in proposito che altro fattore di questo cambiamento mondiale è costituito dal fatto che Stati Uniti, Russia, Cina, Corea del Sud, e altri Paesi sono dotati di armi nucleari che hanno la potenza di distruggere la Terra.

Dopo quanto detto appare evidente che l’attacco proditorio di Putin contro l’Ucraina richiede un immediato cambiamento delle istituzioni internazionali e la costituzione di un’altra organizzazione delle Nazioni unite che elimini il diritto di veto dei cinque componenti permanenti del consiglio di sicurezza, adottando il principio della maggioranza, se e in quanto, come fortemente speriamo, la maggioranza delle popolazioni mondiali vuole ancora il mantenimento della pace tra i popoli e la salvezza della terra già sconvolta da un’infinità di cause inquinanti, al cui aumento molto sta contribuendo l’uso delle armi in Ucraina.

A mio avviso, in questa situazione così difficile, bisogna far rivivere i doveri di solidarietà politica, economica e sociale, a livello mondiale che appare l’unica strada che ci resta di fronte all’immane tragedia provocata in modo criminale dal governo russo.

Mi sembra infatti che la fornitura di armi all’Ucraina provoca soltanto una pericolosissima escalation, tant’è vero che si parla di un invio di Putin di altri 60 mila soldati russi, come pure nessun effetto riescono a provocare le sanzioni economiche, tenendo conto del fatto che Putin è un soggetto che non teme minimamente le distruzioni di massa e persegue l’idea che l’Ucraina non esiste né come Popolo, né come territorio, essendo parte integrante della nazione russa.

Ed è infine da notare che oramai il pensiero neoliberista, che usa come arma la menzogna, è adottato in ogni parte del mondo, sia in oriente, che in occidente, alimentando una campagna di disinformazione e di bugie, per cui la gente è messa nell’impossibilità di conoscere la verità.

Concludo ritenendo che l’Italia farebbe bene a seguire il consiglio di Fedele de Novellis, responsabile del gruppo di lavoro Previsioni e analisi macroeconomiche di Ref Ricerche, il quale propone di diversificare gli acquisti energetici diminuendone la domanda, poiché proseguendo nelle situazioni attuali si va indubbiamente verso un aumento dei prezzi e l’impossibilità dell’economia italiana, interamente debilitata dalle enormi e fraudolente privatizzazioni degli ultimi 30 anni, di evitare la stagnazione (stagflazione) economica.

Come al solito il modello per noi, per l’Europa e per il mondo intero, resta l’attuazione degli articoli 1, 2, 3, 4, 9, 11, 41, 42, 43 e 118 della nostra Costituzione repubblicana e democratica

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