L’Anpi risponde alle polemiche scoppiate anche tra alcuni esponenti politici riguardo a uno dei loro ultimi comunicati nei quali condannando la guerra e l’invasione russa dell’Ucraina, avanzando richieste anche al presidente americano, Joe Biden, di cessare “immediatamente sia le clamorose ingerenze nella vita interna dell’Ucraina che le sue dichiarazioni belliciste e le sue ininterrotte minacce nei confronti della Russia” e alla Nato che “non può e non deve intervenire in caso di precipitazione bellica”. Da Matteo Renzi, che aveva definito il comunicato “scandaloso”, fino ad Andrea Marcucci (Pd), che invece aveva utilizzato termini come “clamoroso e ingiustificabile”, in tanti avevano attaccato l’Associazione partigiani. Che, però, fa notare l’errore: “L’attacco all’Anpi è un attacco al movimento per la pace – si legge nel loro ultimo comunicato – Il 24 febbraio abbiamo condannato senza se e senza ma la guerra. Il testo a cui si riferiscono è del 22 febbraio, prima dell’invasione su larga scala“.

Nella nota di Anpi, firmata dal presidente nazionale, Gianfranco Pagliarulo, si prende ad esempio un titolo fatto da Il Tempo: I partigiani dell’Anpi abbracciano Putin: legittime le bombe sull’Ucraina. “Di questo – spiega Pagliarulo – si occuperà il nostro ufficio legale per valutare gli estremi di una querela”. E passa poi a ricostruire i fatti: “Ricapitoliamo. Il 24 febbraio, poche ore dopo l’invasione russa, esce un comunicato che inizia con ‘la Segreteria nazionale dell’Anpi condanna fermamente l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa. È un atto di guerra che nega il principio dell’autodeterminazione dei popoli, fa precipitare l’Europa sull’orlo di un conflitto globale, impone una logica imperiale che contrasta col nuovo mondo multipolare, porta lutti e devastazioni’. Qualsiasi persona normale intende che l’Anpi condanna l’invasione senza se e senza ma”. E spiega poi che il comunicato a cui fanno riferimento i polemici è datato 22 febbraio: “Poche ore dopo il riconoscimento unilaterale del Donbass da parte di Putin, l’Anpi denuncia: ‘Siamo a un passo dal baratro. A chi governa la Russia, gli Stati Uniti, l’Ucraina, i Paesi dell’Unione europea, il nostro stesso Paese, chiediamo un atto di responsabilità e di saggezza. Prima che sia troppo tardi. Il delirio bellicista va sconfitto dalla forza tranquilla di Paesi e popoli’ e aggiunge ‘il riconoscimento dell’indipendenza del Donbass da parte della Russia può portare il mondo a un passo dalla guerra ed è l’ultimo, drammatico atto di una sequenza di eventi innescata dal continuo allargamento della Nato ad est vissuto legittimamente da Mosca come una crescente minaccia’”.

“Con buona pace di tanti critici, il 22 febbraio era molto difficile condannare un’invasione avvenuta il 24 febbraio – continua il comunicato – Si trattava di stigmatizzare il riconoscimento unilaterale del Donbass individuando le ragioni per cui si era giunti a tale gravissimo gesto. Tali ragioni sono fra l’altro (ma non solo) il continuo allargamento della Nato ad est, cioè uno dei tanti errori commessi dopo la caduta del muro. Questa critica è propria di un ampio arco di politici e di personalità che avevano colto da tempo i pericoli di una politica occidentale di crescente confronto-scontro con la Federazione russa, cogliendo assieme, giustamente, il carattere autocratico del governo di Putin”.

Ma la posizione dell’Associazione aveva provocato reazioni anche nella politica. “La posizione dell’Anpi è scandalosa. Usare il linguaggio anti-americano degli anni ’70 è fuori dalla storia e tradisce uno sguardo ideologico inaccettabile. L’attacco all’imperialismo americano suona come una barzelletta che non fa ridere“, ha dichiarato Matteo Renzi in un’intervista a La Stampa. Mentre Marcucci aveva parlato di “un’uscita clamorosa e non giustificabile. Non è infatti ammissibile in alcun modo che di fronte a una palese invasione di uno Stato sovrano ci siano incertezze o chiamate di correità nei confronti di Biden o della Nato. Spero per la credibilità dell’Anpi, che certe affermazioni siano rettificate. Da iscritto all’associazione sono molto perplesso”.

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