La Procura di Perugia indaga sulla morte, avvenuta il 4 febbraio scorso all’ospedale di Città di Castello, del biologo no vax Franco Trinca, deceduto in seguito alle complicazioni di una polmonite bilaterale da Covid. Trinca era tra i coordinatori del Movimento “Uniti per la libera scelta” composto da varie associazioni contrarie al vaccino. Come riporta il Corriere dell’Umbria, il suo medico di base risulta indagato per omicidio colposo per avergli concesso l’esenzione dal farmaco: lui si dice “pronto a spiegare ai magistrati” di aver “agito correttamente”. “Io ho rilasciato al dottor Trinca un’esenzione in scienza e coscienza e lo rifarei senza dubbio. Di certo non ho emesso quel certificato per le sue posizioni nei confronti del vaccino”, è quanto spiega il medico al quotidiano locale.

Il 17 febbraio i carabinieri del Nas hanno acquisito presso l’ospedale le cartelle cliniche di Trinca. La procura di Perugia ha quindi reso noto che è stata eseguita a Roma l’autopsia sul corpo “al fine di verificare l’effettiva causa di morte“. In particolare l’accertamento autoptico – si legge in una nota dell’ufficio guidato da Raffaele Cantone – “si è reso necessario per comprendere se le situazioni che avevano giustificato l’esenzione fossero effettive, e in caso contrario se il decesso, eventualmente dipendente da Covid, potesse essere ricollegabile all’omessa somministrazione del vaccino“. Oltre al caso di Trinca, magistrati e Nas indagano sul rilascio di diverse certificazioni di esenzione dalla somministrazione del vaccino contro il Covid.

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