Fermato sul nascere a Campogalliano, in provincia di Modena, un rave party in programma all’interno di un’ex fabbrica per la lavorazione del marmo, in stato di abbandono. Intorno alle quattro del mattino di domenica, i Carabinieri in servizio di routine hanno notato un flusso anomalo di mezzi (tra cui alcuni camper e furgoni) in direzione dell’ex complesso industriale, che si trova in un’area lontana dal centro abitato e non molto distante dall’autostrada A22. I militari dell’Arma, insieme alla polizia di Stato, alla stradale e al reparto mobile di Bologna hanno circondato la zona dove si stava tenendo il rave, identificando 156 persone – in gran parte di età compresa fra i venti e i trent’anni – che verranno denunciate per il reato di invasione di edificio.

I giovani hanno raggiunto Campogalliano in auto: alcuni si sono avvicinati all’ex fabbrica – da dove alle 4 già si sentiva distintamente la musica – anche a piedi, attraverso una vicina area verde. Molti sono residenti nel Modenese, ma sono arrivate auto anche da Livorno, Reggio Emilia, Parma, Forlì, Rimini, Trento e L’Aquila. La posizione individuale di ognuno dei partecipanti sarà valutata per l’adozione di eventuali misure di prevenzione. L’impianto acustico predisposto è stato sequestrato. Sono in corso accertamenti per risalire agli organizzatori, che verranno segnalati per aver tenuto un evento in mancanza di autorizzazione e in violazione delle norme anti-Covid che vietano il ballo.

Tra le unità intervenute anche la cinofila della Guardia di Finanza, per setacciare il capannone e verificare l’eventuale presenza di stupefacenti. Personale della scientifica ha infine effettuato un’ultima ricognizione dell’ex fabbrica, rispetto alla quale sarà richiesta la definitiva messa in sicurezza per scongiurare altri tentativi simili. La sindaca di Campogalliano, Paola Guerzoni, si dichiara soddisfatta per l’immediato intervento delle forze dell’ordine ma anche rammaricata “per questi ragazzi che pensano di potersi divertire in questo modo, abbrutendosi in un posto brutto. Questo deve spingere tutti noi a fare di più per condividere un’altra idea di bellezza e dello stare insieme”.

(Foto d’archivio)

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