È un verme predatore ed potenzialmente invasivo, tanto da costituire una possibile minaccia per la biodiversità. La scoperta in Italia di una nuova specie “aliena” – ovvero appartenente ad altri ambienti – è avvenuta in un cortile a Casier, in provincia di Treviso. Si tratta di un verme con la testa a martello lungo 30 millimetri, che mangia piccole lumache e ha livrea di colore nero metallizzato.

L’invertebrato, probabilmente originario dell’Asia e potenzialmente invasivo, è stato studiato e descritto durante il lockdown: denominato Humbertium covidum in omaggio alle vittime della pandemia. Il suo identikit è pubblicato sulla rivista PeerJ da un gruppo di ricerca internazionale guidato da Jean-Lou Justine del Museo nazionale di storia naturale di Parigi.

“A causa della pandemia, durante il lockdown molti di noi erano a casa con i laboratori chiusi: non era possibile nessuna spedizione sul campo. Così – ricorda Jean-Lou Justine – ho convinto i miei colleghi a unire tutte le informazioni che avevamo su questi vermi piatti, fare le analisi al computer e infine scrivere questo articolo molto lungo. Abbiamo deciso di denominare una delle nuove specie ‘covidum’ tributando un omaggio alle vittime della pandemia”. Esemplari di Humbertium covidum sono stati descritti anche in Francia (nel dipartimento dei Pirenei Atlantici), mentre altri avvistamenti sembrano suggerire la presenza della specie in Russia, Cina e Giappone.

Grazie a indagini morfologiche e genetiche, i ricercatori hanno scoperto e descritto anche una seconda specie aliena di verme predatore potenzialmente invasiva: l’hanno chiamata Diversibipalium mayottensis perché è stata individuata nell’isola francese di Mayotte, situata nel Canale di Mozambico nell’Oceano Indiano. La specie, probabilmente originaria del Madagascar, è di piccole dimensioni (30 millimetri) e si contraddistingue per la sua livrea marrone con iridescenze verdi e blu.

Lo studio

Foto Pierre Gros

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